Come scegliere il solarium più adatto alle vostre esigenze tra tutti i modelli e le marche di solarium che il mercato attuale propone? Acquistare un solarium è una decisione importante e con questa guida vi aiuteremo a scegliere il solarium che meglio si adatta al vostro desiderio di tintarella.
Con il termine solarium si intendono tutti i dispositivi che consentono di ottenere un’abbronzatura perfetta senza bisogno di esporsi ai raggi solari. Con un solarium è possibile sfoggiare una pelle brunita dal sole in qualsiasi periodo dell’anno: un trattamento di bellezza che restituisce alla vostra pelle il vigore e l’appeal che solo dopo mesi di tintarella estiva riuscite a conquistare.
In questa guida vi aiuteremo a capire come funziona il solarium, quando e in che misura è indicato, quali indicazioni bisogna seguire per esporsi correttamente alle macchine abbronzanti e infine come scegliere il solarium che meglio vi si addice.
Scegliere i solarium: caratteristiche
Acquistare un solarium significa scegliere per il proprio corpo un’estetica caratterizzata in modo forte e determinato: mostrare il corpo e il viso abbronzato per tutto il corso dell’anno può essere attraente e in certi ambienti può essere d’aiuto per apparire più carismatici e in perfetto stato di salute.
In effetti però l’esposizione alle lampade abbronzanti non va fatta con superficialità. Bisogna seguire dei criteri molto precisi per limitare al massimo i danni che possono provenire da una sovraesposizione ai raggi ultravioletti, responsabili dell’abbronzatura. Prima di approfondire questo aspetto facciamo però subito chiarezza su come sono fatti i solarium.
Solarium: caratteristiche tecniche
Sul mercato è possibile acquistare solarium di due tipi diversi: macchine dotate di lampade UV-A fluorescenti e macchine con lampade UV-A ad alta pressione. La differenza sta nella modalità di produzione della radiazione ultravioletta.
Le lampade a bassa pressione o fluorescenti sfruttano una patina di sali fluorescenti (fosfori) spalmata sulla superficie interna dell’involucro che avvolge il tubo di quarzo che costituisce la fonte di emissione di radiazioni. L’emissione di radiazioni è alta per cui questo tipo di lampade vengono impiegate soprattutto nella realizzazione di lettini e docce abbronzanti.
Le lampade ad alta pressione o alogene emettono radiazioni eccitando elettricamente dei vapori di mercurio e alogenuri metallici contenuti in un tubo trasparente. Dei filtri appositi permettono di schermare l’emissione di tutte le altre radiazioni prodotte e di lasciare passare solo quelle ultraviolette. L’emissione prodotta da queste lampade è ridotta e quindi sono di solito utilizzate per il viso.
Un solarium a lettino
Le radiazioni ultraviolette possono essere di tre tipi (UV-A, UV-B, UV-C), ma quelle impiegate solitamente per l’abbronzatura artificiale sono i raggi UV-A, per cui le lampade dei solarium vengono chiamate propriamente lampade a raggi UV-A. Va precisato però che alcuni solarium permettono anche l’emissione controllata di raggi UV-B.
I solarium sono di forme e strutture differenti, a seconda dell’utilizzo. Ci sono lampade per il viso o per il torace, che solitamente hanno un utilizzo casalingo ma raramente sono di elevata qualità, mentre sono più raccomandabili, per via dei sistemi di sicurezza che incorporano, i lettini solari o le docce solari, queste ultime delle varianti del lettino in cui l’esposizione viene fatta stando in piedi. A differenza dei lettini, le docce solari non implicano punti di contatto del corpo con le superfici della macchina, risultando così più igieniche; inoltre la distribuzione dei raggi riesce più uniforme e si riduce di parecchio il senso di claustrofobia tipico dei lettini solari; in casa, infine, occupano uno spazio molto più limitato rispetto a un lettino solare.
Anche le funzionalità dei solarium possono essere numerose: si va dal timer per la regolazione corretta dei tempi di esposizione, a sistemi di ventilazione per rendere più confortevole la permanenza nel solarium, fino all’integrazione di dispositivi di blocco per evitarne l’uso da parte dei bambini.
Bisogna assicurarsi, in fase di acquisto, che la macchina scelta abbia tutti i requisiti di sicurezza e di controllo delle emissioni previste dalle specifiche normative europee siglate con il marchio CE, ma anche il marchio di qualità TUV specifico per questo tipo di apparecchiature.
Solarium: benefici e rischi
L’abbronzatura da solarium ha delle caratteristiche particolari rispetto all’abbronzatura ricavata dall’esposizione ai raggi del sole.
I raggi ultravioletti che sono responsabili dell’abbronzatura sono di due tipi: UV-A e UV-B, mentre la terza forma di raggi ultravioletti prodotti dal sole, gli UV-C, vengono schermati dallo strato di ozono che avvolge il nostro pianeta e non arrivano all’uomo.
Sia gli UV-A che gli UV-B generano l’abbronzatura: entrambi, penetrando nel derma, stimolano nei melanociti (le cellule cutanee responsabili della produzione e dell’accumulo della melanina) la produzione di melanina, il cui effetto è proprio quello di abbronzare la pelle. Il comportamento degli UV-A e degli UV-B è però differente:
• i raggi UV-A hanno una penetrazione profonda nella pelle, giungono fino al derma (la parte profonda della cute) e deteriorano il collagene, l’elastina e i capillari, producendo l’effetto spiacevole di accelerare sensibilmente l’invecchiamento della pelle, di favorire la comparsa di rughe e di ridurre l’elasticità dell’epidermide;
• i raggi UV-B rimangono in superficie, limitandosi a colpire l’epidermide (la parte più esterna della cute), ma esercitano un’azione molto più incisiva e aggressiva rispetto agli UV-A: penetrando nel nucleo delle cellule possono provocare alterazioni del DNA cellulare e in questo modo generare la comparsa di tumori cutanei, talvolta maligni (melanomi).
Trattamento al solarium
Come si vede, l’esposizione ai raggi ultravioletti, se da una parte procura il piacevole effetto estetico di rendere la pelle più attraente, dall’altra induce degli effetti collaterali piuttosto sgradevoli. Per limitare i danni, i solarium utilizzano lampade che emettono soltanto radiazioni UV-A, le meno pericolose, che permettono di evitare il più possibile l’insorgenza di tumoretti della cute. Anche con queste limitazioni, però, non è possibile evitare il rischio di invecchiamento della pelle derivanti dal trattamento. Per alcuni versi i solarium sono addirittura più dannosi del sole, perché esercitano un impatto di radiazioni più concentrato e perché di solito il loro effetto viene a sommarsi a quello che in condizioni normali la pelle recepisce dal sole.
Per giovare al massimo delle sedute di solarium limitando le conseguenze spiacevoli, dovete attenervi scrupolosamente ad alcune indicazioni fondamentali per ridurre il più possibile i rischi.
Solarium: come fare il trattamento
La corretta esposizione ai solarium o alle lampade abbronzanti parte dal riconoscimento del proprio fototipo: il fototipo indica la qualità e la quantità di melanina presente in condizioni normali (ossia senza l’effetto di un’esposizione ai raggi ultravioletti) nella pelle. Il fototipo si determina in base al colore della carnagione, dei capelli e degli occhi.
• Fototipo 1: carnagione molto chiara, spesso con efelidi, capelli biondi o rossi, occhi chiari. La mancanza quasi totale di melanina provoca generalmente un eritema evidente a ogni esposizione al sole non protetta, con conseguente abbronzatura molto tenue o inesistente. La reazione ai raggi solari è molto elevata, con alto rischio di danni permanenti e di scottature anche gravi.
• Fototipo 2: carnagione chiara, capelli biondo scuro o castano chiaro. La quantità di melanina è ridotta, per cui la pelle tende a scottarsi facilmente. L’abbronzatura risultante all’esposizione è lieve (dorata).
• Fototipo 3: carnagione abbastanza scura, capelli castani. La pelle si scotta solo dopo un’esposizione prolungata. Si può ottenere un’abbronzatura intensa e omogenea.
• Fototipo 4: carnagione olivastra, occhi e capelli neri. La pelle si scotta molto di rado. In breve tempo viene prodotta un’abbronzatura molto intensa.
I soggetti con fototipo 1 non devono esporsi né al sole né alle lampade solari, essenzialmente perché la loro pelle non è in grado di produrre melanina, quindi non possono abbronzarsi.
Moltissima attenzione devono fare i soggetti con fototipo 2. L’esposizione va preceduta dall’aspersione del corpo con creme solari adatte in modo da ridurre i danni derivanti dall’aggressione eccessiva dei raggi ultravioletti.
I soggetti con fototipo 3 e 4 sono in effetti i veri destinatari del mercato dei solarium: la produzione di melanina della loro pelle opportunamente eccitata dalle lampade solari dà senz’altro l’apprezzabile risultato di una tintarella compatta e ben visibile. Anche questi soggetti però subiscono l’effetto dannoso dei raggi UV, per cui schermare la pelle con delle creme soprattutto nei primi tempi del trattamento è assolutamente consigliato, specialmente sulle parti più delicate (contorno occhi, labbra, seno, decolleté).
Una doccia solare
In generale non si deve mai preparare la pelle all’esposizione con prodotti che hanno l’effetto dichiarato di accelerare la produzione di melanina: si corre il serio rischio di compromettere la qualità del risultato o di peggiorare l’effetto nefando dell’esposizione ai raggi UV, aumentando il pericolo di ustioni e di avvizzimento della pelle.
Gli autoabbronzanti invece non interferiscono con le lampade, ma non ci si deve lasciare ingannare dall’alterata pigmentazione della pelle: l’abbronzatura deriva da uno zucchero che spalmato sulla pelle si lega alla cheratina, una proteina dell’epidermide, costituendo un nuovo composto il cui colore dà la sensazione ottica dell’abbronzatura. In realtà pochi giorni dopo l’applicazione del prodotto l’abbronzatura scompare, perché la coloritura interessa solo la superficie dell’epidermide, in continuo ricambio. In questo senso non si deve pensare che la pelle dopo l’autoabbronzante sia più preparata a ricevere le radiazioni.
In ogni caso non bisogna mai esporsi al solarium in modo eccessivo: se si esagera, possono generarsi subito fastidiosi eritemi (arrossamenti della pelle), mentre alla lunga la pelle può iniziare a mostrare segni di precoce invecchiamento, o un antiestetico avvizzimento della pelle. Attenzione particolare va prestata poi agli occhi: se non vengono protetti con occhialini si può causare un’infiammazione della cornea e della congiuntiva, ma anche al cristallino e alla retina, che però a primo impatto non presenta sintomi, mentre con il tempo può tradursi in una riduzione anche considerevole della capacità visiva.
Anche i fototipi più scuri non si devono sottoporre a trattamenti di solarium più di una volta alla settimana e in generale è fortemente sconsigliato fare più di 20 esposizioni all’anno. I fototipi 2 non dovrebbero ripetere più di cinque volte all’anno il solarium, mentre per i fototipi 3 non si dovrebbe superare la quindicina di esposizioni. Dopo l’esposizione alla lampada abbronzante si deve aspettare almeno 24 ore prima di esporsi al sole, per non sovraccaricare la pelle di ulteriori radiazioni.
Dovrebbe tassativamente evitare di sottoporsi a una seduta di solarium chi assume farmaci fotosensibilizzanti, per esempio alcuni antibiotici, diuretici e disinfettanti delle vie urinarie, per non incorrere in dermatiti anche gravi. Se si prendono farmaci di questo genere l’avvertenza è di controllare nel foglietto illustrativo l’incompatibilità con l’esposizione al sole o alle lampade UVA.
Effetto analogo e altrettanto dannoso deriva da certe creme estetiche e alcuni profumi: anche in questo caso di solito l’incompatibilità con gli ultravioletti è dichiarata esplicitamente dalle avvertenze che riguardano il prodotto. Nel dubbio, evitare di fare una seduta di solarium dopo avere utilizzato quel prodotto particolare.
Anche gli adolescenti dovrebbero tenersi lontani dai solarium, perché hanno una cute fragile e ancora in fase di crescita. Peraltro è assolutamente falso che i raggi ultravioletti siano benefici per l’acne, mentre studi recenti sembrano dimostrare l’esatto opposto.
Persone che hanno una conclamata allergia ai raggi solari che si manifesta sotto forma di dermatiti devono egualmente evitare l’esposizione alle lampade abbronzanti. Stessa precauzione dovrebbe seguire chi ha subito un intervento chirurgico: in particolar modo chi ha avuto rimodellamenti di chirurgia plastica dovrebbe astenersi dagli ultravioletti per almeno un anno dopo l’operazione.
Un’ultima osservazione: è del tutto infondata l’idea che fare qualche seduta di solarium sia d’aiuto in preparazione delle vacanze al mare. Il fattore di protezione naturale che si riesce ad acquisire con il solarium e i raggi UV-A è ridotto, perché gli UV-A sono meno efficaci nel produrre una fotoprotezione rispetto ai raggi UV-B, che agiscono più in superficie e stimolano maggiormente la produzione di melanina. È proprio la melanina, infatti, che agisce da filtro capace di bloccare l’aggressività dei raggi ultravioletti; inoltre solo i raggi UV-B hanno il potere di fare ispessire rapidamente la pelle riducendo la capacità di penetrazione delle radiazioni. Andare al mare dopo avere abbronzato artificialmente la pelle non protegge quindi dalle scottature derivanti dall’esposizione al sole.
Consigli per acquistare solarium
Acquistare un solarium implica una particolare attenzione alle caratteristiche tecniche dell’apparecchiatura che si valuta. Un impianto con lampade solari non a norma può provocare seri danni alla pelle e anche agli occhi.
Bisogna considerare con attenzione il tipo di lampade e la loro qualità, l’aderenza del solarium alle caratteristiche tecniche imposte dalle leggi della comunità europea e ad altri marchi di qualità che garantiscono l’affidabilità del solarium. Sia che scegliate lampade per il viso, sia che acquistiate lettini o docce solari, assicuratevi un prodotto di qualità, senza badare a spese: meglio non avere affatto un solarium che avere un solarium che può seriamente compromettere la salute del vostro corpo!