Come scegliere gli sci da discesa più adatti alle vostre esigenze tra tutti i tipi e le marche di sci da discesa in vendita?
Acquistare sci da discesa è importante e con questa guida vi aiuteremo a scegliere gli sci da discesa che meglio si rifanno alle vostre necessità.
Lo sci alpino (o sci da discesa), vera e propria disciplina sportiva invernale, può essere praticato per brevi periodi durante l’anno. In occasione di settimane bianche, weekend sulla neve o in un qualsiasi giorno della settimana, il divertimento è assicurato.
Grandi e piccini alle prese con sci, scarponi da sci, attacchi da sci, bastoncini da sci e abbigliati di tutto punto con tute da sci, giacche a vento e pantaloni impermeabili da sci: per imparare a sciare, cioè per effettuare percorrenze di distanze su fondi nevosi, non è mai né troppo presto né troppo tardi. Le località sciistiche italiane e straniere offrono possibilità di permanenza con tutti i comfort; naturalmente sono immancabili le scuole di sci che organizzano corsi sulla neve, in gruppo o individuali, per tutte le età con maestri di sci qualificati e competenti.
Prima di entrare nel vivo della scelta degli sci da discesa e dell’attrezzatura necessaria per sciare, facciamo una breve introduzione allo sci, utile per chi è attratto dallo sci e desidera fare una settimana bianca senza però avere le idee ben chiare.
Lo sci nasce in seguito all’esigenza di avere un mezzo di trasporto e locomozione nelle zone montane caratterizzate dalla presenza di neve; soltanto intorno alla metà dell’800 assume lo statuto di disciplina sportiva grazie al norvegese Sondre Nordheim, considerato da molti il padre dell’equipaggiamento sciistico necessario per affrontare le discese innevate e dello sci moderno in quanto ideatore delle tecniche sciistiche tutt’oggi praticate. Sembra che lo sci derivi dal telemark, nome di una delle regioni della Norvegia nonché del metodo che i norvegesi misero in atto per affrontare i pendii nevosi traendone numerosi vantaggi nel solcare le bianche distese. Tanto per dare un’idea approssimativa, fino a quel momento gli attrezzi per scivolare sulla neve consistevano in assicelle di legno trattenute instabilmente da calzature di pelle o di cuoio e mancavano tecniche di curvatura e frenata.
È curioso sapere che, sebbene non si possa fornire una datazione certa alla nascita dello sci, i primi attrezzi da sci noti grazie a rinvenimenti fossili in regioni di Scandinavia, Lapponia e Siberia, risalgono all’incirca al 2500 AC. Non solo. Sono numerose le incisioni figurative su roccia che raffigurano figure umane munite di sci (la più famosa è il petroglifo dell’isola norvegese di Rodoy). Nella letteratura classica, dei progenitori degli strumenti da sci parla anche Erodono (IV secolo AC) e fa riferimento anche Virgilio.
Riferendoci a tempi decisamente più recenti (e attestabili!), nel 1924 si costituì la FIS (Federazione Internazionale Sci); le prime Olimpiadi invernali di sci si svolsero dopo oltre un decennio, precisamente nel 1936, a Garmisch-Partenkirchen in Germania. La Coppa del Mondo di Sci è una manifestazione sportiva relativamente recente che ha luogo ogni anno dal 1967; i Campionati del Mondo di Sci, che attualmente si tengono ogni due anni, inizialmente si svolgevano ogni quattro anni.
La FISI, Federazione Italiana Sport Invernali, gestisce in Italia tutte le discipline che hanno luogo durante la stagione invernale sulla neve, sci compreso.
Lo sci da discesa, o sci alpino, è diventato un fenomeno di massa a partire dalla seconda metà degli anni ’70, tanto che in Europa e in America si è investito molto per creare stazioni sciistiche attrezzate per accogliere il dilagante turismo che si andava riversando ad alta quota per percorrere i pendii delle montagne con gli sci ai piedi.
I continui progressi della tecnologia hanno consentito – e continuano a permettere – lo sviluppo e il perfezionamento dei materiali e delle attrezzature da sci. Sci da discesa, scarponi da sci, attacchi da sci, scioline e abbigliamento da sci (tute da sci, giacconi da sci, pantaloni da sci) sono elementi determinanti per gli appassionati di questo sport invernale che regala benessere e divertimento.
Abbiamo finora parlato di sci da discesa o sci alpino. Lo sci e le specialità si distinguono in:
- sci alpino (discesa libera, slalom, gigante, super-G, combinata);
- sci nordico (sci di fondo, salto con gli sci e combinata nordica);
- sci alpinismo (a differenza dello sci alpino, in cui l’obiettivo è eseguire discese, nello sci alpinismo si compiono impegnative escursioni con gli sci fuori delle piste e degli itinerari sciistici tracciati scalando montagne).
Con il tempo sono nate discipline sciistiche quali sci orientamento, ski archery e biathlon oltre a monoski e snowboard, tanto amato dai giovanissimi.
Scegliere sci da discesa
Acquistare sci da discesa significa sapere quale prodotto tipo di sci e attrezzatura sciistica scegliere con esattezza poiché sbagliare tipo di sci, scarponi, attacchi e bastoncini compromette la qualità e la buona riuscita delle attività sulla neve.
I parametri che influenzano la scelta degli sci da discesa sono:
- altezza;
- peso;
- livello tecnico (principiante, intermedio, esperto);
- tipologia di impiego degli sci.
Gli sci da discesa in commercio sono praticamente destinati a sciatori che vanno dal livello principiante a sciatori che aspirano a raggiungere il livello esperto, semplificando la scelta a un insieme vasto di persone che praticano lo sci da discesa a livello amatoriale o con una certa costanza.
Chiaramente esistono sci da discesa professionali, ma ci sembra piuttosto improbabile che un agonista voglia fare riferimento a questa guida alla scelta degli sci da discesa per procurarsene un paio, pertanto non entreremo nel dettaglio.
In base ai quattro fattori poco sopra elencati, è comunque possibile optare per un paio di sci da discesa validi e con caratteristiche morfologiche che soddisfino le esigenze personali.
Innanzitutto c’è un metodo empirico ma valido da sempre per determinare la lunghezza (cioè l’altezza) ideale degli sci da discesa: stendete un braccio verso l’alto e misurate lo sci, che deve arrivare all’incirca all’altezza del polso. Se desiderate scegliere e acquistare un paio di sci online, eseguite la medesima operazione e misurate con un centimetro la distanza tra il polso del braccio sollevato e la superficie del pavimento. Questo valore è importante per conoscere la lunghezza ideale del vostro nuovo paio di sci.
Espressa in centimetri, le case produttrici possono scegliere se riferirsi alla lunghezza dello sci comprensiva di spatola (parte anteriore dello sci) oppure alla lunghezza diagonale da punta a coda dello sci.
Inoltre è fondamentale capire quale durezza deve avere lo sci.
Mentre alcune case produttrici di sci distinguono gli sci in tre o più gamme di durezza (principalmente soft, medium e hard), altre si basano sulla differenziazione delle fasce di peso dell’atleta (es. fino a 50 kg, 50-55 kg, 55-60 kg, ecc.) e del tipo di neve (neve morbida o neve compatta) che affronterà il più delle volte.
La tabella sottostante rappresenta senz’altro un valido riferimento.
TIPO DI NEVE | TIPO DI NEVE | ||||
PESO ATLETA | Neve Morbida | Neve Compatta | PESO ATLETA | Neve Morbida | Neve Compatta |
fino a 50 Kg. | S – < 0,3 | S – < 0,4 | 65 – 70 Kg. | M – 0,7 | M – 1,0 |
50 – 55 Kg. | S – 0,3 | S – 0,5 | 70 – 75 Kg. | M – 0,8 | H – 1,0 |
55 – 60 Kg. | S – 0,4 | S – 0,6 | 75 – 85 Kg. | M – 0,9 | H – 1,1 |
60 – 65 Kg. | S – 0,6 | S – 0,8 | 85 Kg. e oltre | H – 1,0 | H – 1,2 |
In teoria, la durezza si calcola e si esprime grazie all’utilizzo del dinamometro, uno strumento efficace anche per trovare il ponte, cioè la parte centrale dello sci da sciolinare.
In alternativa al dinamometro, il ponte può essere definito facendo salire l’atleta sugli sci in maniera tale che il peso sia distribuito uniformemente sugli sci poggiati su una superficie liscia e piatta; quindi si fa scorrere un normale foglio di carta sotto la parte centrale dello sci e si segnano i punti estremi tra cui il foglio scorre.
Occorre tenere presente che i materiali e determinate caratteristiche tecniche condizionano il prezzo degli sci da discesa.
Se siete sciatori principianti o amatoriali, pensate bene ai costi prima di comprare gli sci. Spendere una cifra considerevole potrebbe non valere la pena.
Un ottimo consiglio per i principianti assoluti è noleggiare sci da discesa e scarponi da sci per mettere alla prova abilità e soprattutto voglia di imparare a sciare ed eventualmente proseguire nell’affinamento delle tecniche.
Uno spunto che invece vale per tutti è approfittare delle offerte di fine stagione sull’attrezzatura sciistica, sci compresi. Gli sconti sono notevoli e, rispetto alle nuovi collezioni che si affacceranno sul mercato, le differenze saranno soprattutto di design in quanto maneggevolezza e affidabilità degli sci da discesa saranno per lo più identici.
È bene conoscere alcuni termini che possono aiutare non solo nell’acquisto degli sci ma anche nella loro corretta manutenzione.
Punta e coda indicano le estremità, rispettivamente anteriore e posteriore, degli sci.
La spatola è la parte anteriore dello sci; il centro è la parte mediana di uno sci.
I materiali di costruzione, che possono essere differenti, influiscono sulla leggerezza degli sci, sulla resa in sciata e sul costo. Tra i materiali ricordiamo l’alluminio (Al), adoperto per parti meccaniche dell’attacco di sicurezza di sci di alta gamma; il carbonio (C), materiale leggero per porzioni di sci e altri accessori come gli scarponi; il titanio (Ti), leggerissimo e assai resistente per piccole parti connesse agli attacchi degli sci; l’acciaio al cromo (CrO2), di solito impiegato per lamine e attacchi di sicurezza.
Elasticità, flessibilità e torsione sono requisiti basilari che gli sci devono possedere ma in un giusto equilibrio tale per cui consentano di evitare vibrazioni durante la sciata e la cattiva conduzione degli sci ai piedi. In particolare, elasticità e flessione si verificano solo se si possono confrontare direttamente diverse paia di sci: tenendo con una mano la punta dello sci, accostare la coda dello sci a un piede e con l’altra mano esercitare una discreta pressione al centro dello sci fino a farlo flettere, quindi rilasciare lo sci velocemente.
La cèntina è la leggera piegatura degli sci.
La sciancratura corrisponde alla forma dei fianchi degli sci. Talvolta la sciancratura è asimmetrica (sci fun-carving) e, proprio come accade per le scarpe, distingue lo sci destro e lo sci sinistro. La sciancratura simmetrica invece non identifica alcuna differenza tra sci destro e sinistro.
Le misure della sciancratura sono rappresentate da una terna di numeri che descrivono rispettivamente spatola, centro e coda degli sci. Di solito la spatola ha una larghezza maggiore rispetto alla coda, inoltre il centro è più stretto di spatola e coda.
Misure approssimative per uno sciatore provetto alto circa 1.75 | ||
Tipo sci | sciancratura | lunghezza approx |
standard | 81-64-74 | h=205/203 |
racing (Salomon) | 86-63.5-76 | Pr7 (h=198) |
racing (Fischer RC4) | 85-63-76 | h=205/207 |
race carving | 96-63-87 | h=193 |
fun-carving | 106-64-99 | h=130-170 |
super-carving | 91-63-91 | h=185/190 |
easy-carving | 93-63-93 | h=180/185 |
La sciancratura determina, in misura maggiore della lunghezza/altezza degli sci, la precisione del raggio di curva (la curva più breve vuole uno sci più sciancrato, la curva più lunga invece uno sci meno sciancrato).
SCI CARVING
Il carving è una tecnica sciistica eseguita con sci dalla sciancratura accentuata per effettuare raggi di curva ridotti. Si “taglia” la neve, in poche parole, così come suggerisce l’inglese to carve “intagliare, incidere”.
Le sensazioni derivate dal carving sono piuttosto simili a quelle provocate dall’uso dello snowboard; la sciata assume caratteristiche tali da non essere riproducibili con un paio di sci da discesa. Quindi, oltre alla sciancratura, gli sci da carving hanno una lunghezza/altezza più corta e spatole e code più larghe rispetto al tradizionale rapporto con il ponte dello sci.
Il carving si declina in quattro specialità, ciascuna diversificata dal livello di difficoltà e, di conseguenza, di abilità dello sciatore (carver):
- easy-carving, tipo di carving praticato dai principianti per mettersi alla prova con la conduzione delle curve (gli sci da easy-carving sono più corti di 5 cm circa degli sci da discesa e dai 5 ai 10 cm in meno dell’altezza dello sciatore, sciancratura poco più accentuata dei tradizionali sci da discesa);
- super-carving, tipo di carving praticato da sciatori provetti che abbiano già maturato la padronanza delle tecniche da sci (gli sci da super-carving hanno tra 0 e 10 cm in meno dell’altezza dello sciatore e con misure spatola-centro-coda di 91-63-91 cm circa);
- race-carving, tipo di carving ad alta velocità e in piste dalle condizioni estreme (gli sci da race-carving hanno tra 5 e 15 cm in meno dell’altezza dello sciatore e con misure spatola-centro-coda di 96-63-87 cm circa; in alternativa hanno tra 10 e 20 cm in meno dell’altezza dello sciatore per fare slalom, di cui gli sci da race-carving sono la versione carving degli sci da slalom gigante e speciale);
- fun-carving, tipo di carving praticato da sciatori (fun-carver) decisamente esperti che amano conduzione e inclinazione da adrenalina (gli sci da fun-carving hanno lunghezza/altezza pari a 150-170 cm, la sciancratura è esasperata e non si usano bastoncini).
È quindi evidente che la lunghezza degli sci per il carving è decisiva: lo sci più lungo ha un raggio di curva più ampio e lo sci più corto ha un raggio di curva più stretto.
Solette e impronte degli sci da discesa
La soletta è la parte inferiore dello sci che coincide con la superficie di appoggio sulla neve.
Viene da sé che un paio di sci da discesa stabili e controllabili debbano avere solette perfettamente piane. Per fare un controllo, è sufficiente una barra di acciaio rettificata: se a contatto con la soletta non si intravedono spiragli di luce, questa è in piano senza concavità o convessità, deformazioni che possono essere persino presenti su un paio di sci nuovi di zecca.
Il concetto di impronta applicato agli sci è relativamente recente.
Agli inizi degli anni ’80 si sperimentò che gli sci rigati, cioè con improntatura della soletta, erano migliori per affrontare piste con neve cadente o bagnata, così furono creati gli sci con rigatura (sci con impronta). Contemporaneamente ai primi esperimenti si vide che le impronte agevolavano il movimento scorrevole degli sci sulla neve e che il disegno produceva una pellicola di acqua su neve molto fredda e secca mentre con la neve bagnata le impronte eliminavano il surplus di acqua causato dal passaggio degli sci.
Dagli anni ’90 e in tanti casi ancora oggi, grazie a punte di diamante si incide su una pietra rotonda il negativo dell’impronta dello sci che, passando sulla pietra solcata, viene inciso in positivo. Per un’impronta più precisa e netta, sono stati creati macchinari computerizzati e a controllo numerico per realizzare le impronte sulle solette degli sci da discesa che dipendono anche dalla velocità della mola di pietra e dalle capacità di incisione del diamante.
In pratica, l’impronta incrementa la superficie di appoggio della soletta degli sci con il manto nevoso, così come l’area da sciolinare, per aumentare scorrevolezza e maneggevolezza.
Il disegno dell’impronta è diverso a seconda delle esigenze: dalla spina di pesce per muoversi sulla neve fredda si arriva alle linee longitudinali per affrontare al meglio la neve molto bagnata.
Per avere sci con impronte ad hoc potete rivolgervi a laboratori specializzati, chiedendo inizialmente impronte fini e poco rugose, specialmente se siete poco più che neofiti o sciatori poco esperti (gli sci leggermente improntati sono indicati per innevamenti abbondanti altrimenti le pietre che fuoriescono leggermente dalle piste poco innevate potrebbero rovinare la soletta); in un secondo tempo potete richiedere impronte medie, medio-grosse e ruvide. Contestualmente a questi mutamenti, le lamine potrebbero essere abbassate mediante il tuning.
Per portare in piano una soletta deforme è bene rivolgersi sempre a un laboratorio perché agire manualmente sullo sci, senza esperienza, si possono provocare danni maggiori. Lo stesso consiglio vale se la soletta ha dei buchi.
Sciolinatura: scioline di tenuta e scioline di scorrimento
La sciolinatura è l’operazione dello spalmare la sciolina sotto gli sci.
La sciolina è un miscuglio di sostanze cerose, tra cui la paraffina, da applicare sulle solette degli sci da discesa per aumentare la scorrevolezza degli sci sulla neve ed evitare che le solette vadano incontro a processi di ossidazione derivanti dall’attrito con il manto nevoso. È errato credere che gli sci da discesa dei neofiti non vadano sciolinati; piuttosto occorre sciolinare gli sci da discesa in maniera tale da non renderli troppo scivolosi se si è principianti.
In seguito all’acquisto, quindi, tutti devono sciolinare gli sci da discesa prima di recarsi sulla pista da sci (se non si è pratici basta recarsi presso un laboratorio specializzato e farsi spiegare come procedere, osservando con attenzione la prima sciolinatura).
Se si scia con una certa frequenza e regolarità, bisogna ripetere la sciolinatura almeno due volte durante l’inverno.
Ma a cosa serve effettivamente la sciolina? Il suo compito è di accrescere l’idrorepellenza della soletta degli sci da discesa per fare scorrere l’acqua sotto le solette. L’impressione è di sentire gli sci da discesa più scorrevoli e maneggevoli e la percezione è giustamente di maggiore velocità.
Oltre alla paraffina (cere sintetiche idrocarburiche senza additivi), che tanti considerano essere la sostanza più importante contenuta nella sciolina, nella sciolina è presente anche del fluoro (la sciolina fluorata è assai adoperata in gara), l’oligoelemento che rende la superficie delle solette più idrorepellente a contatto con l’acqua contenuta nella neve.
Esistono vari tipi di sciolina; spesso il colore è utile per riferirsi a scioline adatte a determinati tipi di neve (es. sciolina gialla per neve trasformata e umida, sciolina rossa per neve fresca, ecc.).
I metodi di sciolinatura avvengono a caldo o a freddo. In particolare la sciolinatura a caldo si realizza con uno speciale ferro sciolinatore; chi non ne è dotato spesso lo sostituisce con un normale ferro da stiro regolando la piastra a 130-140°C.
Le scioline in polvere o spray non sostituiscono la sciolinatura tradizionale poiché, durante le sciate, dovrebbero essere utilizzate ogni 2 o 3 giorni dopo la sciolinatura vera e propria.
Le scioline sono di due tipologie essenziali: scioline di tenuta e scioline di scorrimento.
Scioline di tenuta
Le scioline di tenuta sono una mescolanza di resine naturali e sintetiche che consentono di ancorare gli sci da discesa al manto nevoso nella fase di spinta e contemporaneamente di slittare nella fase di scivolata.
Tra le scioline di tenuta si distinguono:
- scioline stick (scioline solide per neve fresca, non trasformata o poco trasformata e temperatura ambientale inferiore a 0°C);
- scioline klister (scioline liquide per neve trasformata e temperatura ambientale superiore a 0°C).
Il tempo di durata della sciolina di tenuta generalmente è pari a una sciata, dopodiché va asportata con carta, solvente e spatola.
Per lunghe distanze, piste con parecchie curve o su neve abrasiva è necessario fare precedere la sciolina di tenuta da opportune basi (base stick per neve fredda e poco trasformata o base liquida Skare per neve ghiacciata o neve trasformata e granulosa).
Scioline di scorrimento
Le scioline di scorrimento, in polvere o solide, sono miscugli contenenti paraffina e cere fluorite a base di fluorocarburo (abbiamo già detto che il fluoro ha capacità idrorepellenti).
Le scioline di scorrimento si diversificano per il contenuto di fluoro, che contribuisce a innalzare i prezzi d ei prodotti:
- paraffine a bassa concentrazione di fluoro (LF) con più idrocarburi, adatte a climi con percentuale igrometrica bassa e medio-bassa (< 50-60% di umidità);
- paraffine ad alta concentrazione di fluoro (HF), adatte al clima umido (>50-60% di umidità).
Scarponi da sci da discesa, attacchi da sci da discesa, bastoncini da sci da discesa
Oltre agli sci da discesa, è importante scegliere e acquistare scarponi per sci da discesa, attacchi per sci da discesa e bastoncini per sci da discesa adatti.
Scarponi per sci da discesa
Come per gli sci da discesa, anche gli scarponi per sci alpino devono essere adeguati al livello e alle abilità tecniche di sci.
Similmente a tutte le scarpe, inoltre, gli scarponi per sci da discesa devono essere obbligatoriamente comodi e confortevoli da subito (le vesciche da settimana bianca o fine settimana sulla neve sono a dir poco terribili!).
Spesso è opportuno acquistare scarponi da sci da discesa di un numero superiore rispetto al numero delle normali calzature, un po’ come si fa scegliendo le scarpe sportive.
Inoltre è bene provare gli scarponi da sci da discesa indossando le calze che metterete quando scenderete in pista. La prova migliore si fa nel tardo pomeriggio, quando i piedi sono più stanchi e gonfi. Mettete entrambi gli scarponi, battete il tallone dei piedi a terra perché questi appoggino bene al plantare degli scarponi e allacciate i ganci a leva dal basso verso l’alto.
Mentre tallone e caviglia devono essere fermamente contenuti per non rischiare lussazioni e tendinite, le dita dei piedi devono potersi muovere leggermente.
Quando avete identificato il modello di scarpone da sci da discesa che fa per voi, regolate lo scafo degli scarponi (da soli o con l’aiuto del negoziante o di un amico esperto) svitando la vite di regolazione con la chiave a brugola contenuta nella confezione e riavvitandola (canting laterale) dopo avere eseguito dei piegamenti sul gambetto simulando i movimenti della sciata.
A meno che non abbiate esigenze particolari e siate esperti carver o agonisti, munitevi dei cosiddetti scarponi da sci da turismo: semplici, leggeri e morbidi da calzare, si adattano a principianti e a sciatori di medio livello. I più bravi possono optare per scarponi da sci da discesa granturismo; gli agonisti invece punteranno su scarponi da sci da discesa da agonismo.
Una funzionalità che non deve mai mancare è lo ski-walk, il sistema di sblocco del gambetto che riporta lo scarpone da sci da discesa in posizione verticale.
Attacchi da sci da discesa
Gli attacchi da sci alpino sono tra le attrezzature tecniche da sci maggiormente sottoposte a studio per il progressivo miglioramento.
La sicurezza degli attacchi da sci da discesa è un elemento su cui le grandi case produttrici non risparmiano mai. Di solito si opta per attacchi da sci da discesa della stessa marca degli sci da discesa.
Parametri fortemente distintivi per la scelta degli attacchi da sci da discesa adatti sono l’utilizzo finale (livello di tecnica eseguibile) e il peso dello sciatore. A questo proposito, l’unità di misura utilizzata per gli attacchi da sci da discesa è l’unità internazionale di peso DIN, laddove 1 DIN corrisponde a 11 kg.
La diversità di un paio di attacchi da sci da discesa per neofiti e sciatori esperti sta piuttosto nella durezza delle molle, che influiscono sulla capacità di sgancio dello scarpone, e nel sistema stesso di sgancio: poiché i principianti sono soggetti a frequenti cadute, gli attacchi da sci da discesa devono potersi aprire con facilità quando si perde l’equilibrio e si finisce a terra.
I rialzi, ossia i supporti inseriti tra gli attacchi e la base superiore degli sci, servono a estendere la leva formata tra gamba e terreno, con l’incremento del grado di inclinazione e possibilità sempre più scarse che lo scarpone faccia perdere l’equilibrio se viene a contatto con la neve. È chiaro che il baricentro del corpo si innalza con l’aumentare della distanza dello scarpone da terra. Quindi è bene preferire rialzi da sci da discesa poco spessi, pari cioè a 1-1,5 cm.
Dopo l’acquisto degli attacchi da sci da discesa è necessario regolarli; poiché si tratta di strumenti strettamente personali, la messa a punto deve essere fatta calzando gli scarponi da sci da discesa che si intende adoperare con quegli attacchi (scarponi da sci da discesa dello stesso numero ma di un’altra marca e modello alterano il settaggio). Inoltre gli attacchi da sci da discesa non vanno mai regolati oltre i tre quarti del valore del DIN complessivo di ciascun attacco (es. se pesate 90 kg, dovete orientarvi verso attacchi con un valore massimo di almeno 11 DIN).
Bastoncini da sci da discesa
Non vi è alcun dubbio che i bastoncini da sci da discesa devono essere appropriati all’altezza dello sciatore. Rivoltate di 180° i bastoncini e afferrateli appena sotto la base della rondella: se l’angolo formato da braccia e gomiti forma un angolo retto (90°), allora i bastoncini da sci da discesa sono adatti, altrimenti fate prove con altre misure fino a trovare quelli che fanno per voi.
Caschi da sci da discesa, maschere da sci da discesa, occhiali da sci da discesa
Caschi da sci da discesa, maschere da sci da discesa e occhiali da sci da discesa rientrano nell’attrezzatura sciisitica di sicurezza.
Caschi da sci da discesa
Un decreto legislativo obbliga i minori di 14 anni a indossare caschi da sci da discesa ma è buona norma pensare che i caschi da sci sono utili a tutti.
I caschi da sci da discesa devono essere omologati per garantire la sicurezza e limitare i danni in caso di incidente sciistico o caduta pericolosa sulla neve con gli sci ai piedi.
Grazie al sistema di supporto anatomico, i caschi da sci si adattano facilmente alla testa senza infastidire il capo e limitare i movimenti del collo.
Il sistema anti-shock della manopola del casco da sci permette che la manopola si richiuda su se stessa senza ferire la testa.
Maschere da sci da discesa e occhiali da sci da discesa
Le maschere da sci da discesa e gli occhiali da sci da discesa consentono di salvaguardare gli occhi e la zona perioculare del viso da qualsiasi agente atmosferico avverso.
Per esempio, la neve in caduta e il vento peggiorano la possibilità di vedere dove si sta andando con gli sci; il sole e il riverbero della luce sulla neve accecano momentaneamente gli occhi oltre a favorire la formazione di sottili rughe dell’area perioculare e sulla fronte dovute al corrugamento degli occhi. Anche il freddo non giova certo al sottile strato epidermico della zona del contorno occhi.
Tutti conosciamo gli occhiali sportivi, di cui gli occhiali da sci da discesa sono una tipologia specifica; le maschere sono più avvolgenti e restano ben salde sul viso.
È importante che entrambi i prodotti montino lenti idonee per non rovinare la vista.
Consigli per acquistare gli sci da discesa
Queste pagine alla scelta degli sci da discesa e all’attrezzatura minima indispensabile allo sci da discesa ha inteso illustrare le principali linee guida per muovere i passi tra i numerosi modelli e marche di sci da discesa e strumenti per lo sci da discesa.
Tra i primi fattori da tenere in considerazione quando si acquista un prodotto per lo sci alpino ci sono:
- altezza dello sciatore;
- peso dello sciatore;
- livello tecnico raggiunto;
- livello e obiettivi tecnici da raggiungere;
- qualità della neve;
- qualità delle piste o dei percorsi sciistici.
Scegliere e acquistare sci da discesa online, così come scarponi da sci da discesa, attacchi da sci da discesa, bastoncini da sci da discesa, caschi da sci da discesa, maschere da sci da discesa e occhiali da sci da discesa, richiede un minimo di competenza e cognizione riguardo al prodotto che si desidera possedere.
Naturalmente i prezzi non sono affatto un elemento trascurabile. Se siete neofiti dello sci è addirittura inutile spendere molti soldi per un equipaggiamento al di sopra delle possibilità di gestione, non sapendo neppure se vi piacerà sciare o meno.
Tutti gli articoli da sci da discesa sono reperibili via web. Le offerte e le promozioni sono innumerevoli, vi consigliamo di comparare sempre i costi dei prodotti tra i vari siti dedicati allo sci, i negozi specializzati e i grandi store, luoghi che si prestano a vedere, toccare ed eventualmente provare di persona i prodotti. Se online costano meno… beh, perché non approfittarne?
Come qualsiasi altro tipo di merce, anche gli sci da discesa e l’attrezzatura da sci alpino è soggetta a forti sconti stagionali. Per molti è il momento migliore per rinnovare il guardaroba da sci e cambiare sci da discesa, scarponi da sci da discesa, attacchi da sci da discesa e tanto altro.
Tre le marche di attrezzi di sci da discesa più famose ricordiamo Salomon, Fischer, Rossignol, Head, Nordica, Volkl, Lange, Thorlo, Briko, Atomic, Biemme, Bieffe.
Come scegliere il prodotto più adatto:
Prima di procedere alla sciolinatura è indispensabile effettuare un sopraluogo della pista, facendo attenzione all’esposizione al sole, allo sviluppo altimetrico del tracciato, se si snoda in zone boscose ed alle previsioni meteo.
Fondamentale è riconoscere e classificare i diversi tipi di neve che si possono incontrare analizzando e prendendo in considerazione 3 elementi fondamentali:
1) Il grado di trasformazione del cristallo: L’ ”età” della neve, l’esposizione al sole, la temperatura esterna, l’azione meccanica dei mezzi battipista, il passaggio degli sciatori e numerosi altri fattori contribuiscono a modificare lo strato superficiale della neve smussando le ramificazioni del cristallo ed aumentandone l’abrasività, determinano il primo e più importante dato da prendere in considerazione:
Cadente | L’intreccio delle ramificazioni, permette alla neve di avere una coesione molto alta. Morbida e lenta. | |
Nuova | Il cristallo non ha subito ancora alcuna modificazione, ma è gia meno ramificato. | |
Poco trasformata | Il tempo la temperatura ed il sole hanno iniziato ad arrotondare il cristallo, Tipica neve alpina. | |
Trasformata | A grani quasi completamente rotondi, poca coesione se non ghiacciata, molto abrasiva. | |
Vecchia | Il cristallo è completamente rotondo ed ha poca consistenza. E’ spesso sporca e a grani grossi. |
2) La temperatura dell’aria: Più semplice da misurare rispetto alla temperatura della neve che raramente si discosta in modo significativo dalla stessa, offre forse maggiori informazioni. Da questo parametro dipende sia il “colore” della sciolina da impiegare che la categoria. Per semplicità abbiamo ristretto le varie temperature in 5 fasce, ma naturalmente ci sono moltissime altre fasce intermedie. Temperature prossime ai 0° creano molti problemi nella scelta della sciolina più adatta. Per calcolare con precisione la temperatura dell’aria, è necessario porre il termometro all’ombra non ventilato e ad un’altezza dalla neve di circa 180 cm.
Molto fredda | < -10° | Intermedia | 0° |
Fredda | 10° -5° | Intermedia | 0° + 2° |
Fredda | -5° -2° | Calda | +2° +5° |
Intermedia | -2 – 0° | Molto Calda | > +5° |
3) L’umidità al tatto: dipende molto dalla temperatura, ma è un dato molto utile e facilmente riscontrabile prendendo in mano la neve.
Asciutta | Spesso è nuova o poco trasformata, quasi sempre è freddo, sereno e ventilato. |
Poco Umida | Tipica neve alpina, può avere diversi gradi di trasformazione, spesso molto veloce e compatta. |
Umida | La temperatura è prossima ai 0°, può avere diversi gradi di trasformazione |
Molto umida | Fa caldo e può avere diversi gradi di trasformazione |
Bagnata | Temperatura ben sopra lo zero, può essere nuova ma anche molto trasformata. Quasi sempre molto lenta. |
CONTROLLO “SVERGOLATURE”:
accostando sci uno sopra l’altro controllare che punta e coda aderiscono completamente.
CONTROLLO DELLA SIMMETRIA ATTRAVERSO IL CONTROLLO PLANARE:
metodo classico, si appoggiano le aste una sull’altra e con una pressione al centro unirle e verificare il perfetto allineamento.
Metodo professionale, appoggiare le aste l’una sull’altra ma in senso opposto e farle scorrere sino a che la coda e la punta siano allineate e controllare la planarità.
CONTROLLO DELL’ARCO:
tenere lo sci con la coda a terra e la soletta verso il basso, esercitare una pressione omogenea al centro e cercare di rendere lo sci il più piatto possibile, controllare che la linea delle lamine sia omogenea.
CONTROLLO FINALE:
si esegue per controllare eventuali imperfezioni della scocca, accostamenti del puntalino, delle lamine e dei codolini.
Il controllo dello sci può terminare con la verifica della TORSIONE che si effettua tenendo lo sci per la punta con una mano mentre l’altra lo afferra all’altezza del puntale dell’attacco e si esegue un giro in torsione.
Ma dopo tutto questo è giunto il momento di preparare lo sci ed andare a provarlo.
Si comincia sempre con una prima preparazione che non sarà quella definitiva ma di rodaggio materiali: si comincia col spianare la soletta, sgrezzarla e pulirla (questo si può fare a mano con attrezzi giusti o con macchine rettificatrici), fatto questo si passa al tuning per asportare la lamina in eccesso sul piano della soletta e anche qui con giusti spessori e una buona mano si può operare il fai da te.
Brevemente vi ricordo perché si fa questa operazione:
1) rendere lo sci più facile nell’inversione
2) diminuire l’attrito causato dalle lamine
3) spianare e improntare la soletta senza intaccare le lamine appena fatte.
Vi ricordo che con un tuning di 0,5° alla lima si ottiene una risultanza sulla lamina di 0,063° sull’angolo della soletta percui diffidate dalle persone che fanno i fantomatici angoli di 0,1°. Fatto questo passiamo alle lamine laterali e vi faccio osservare che con un tuning a 0,5° per ottenere un angolo approssimativo di 88° si lavora con la squadretta ad 87°, importante contare sempre le passate che si fanno per evitare di trovarvi lamine diverse di spessore.
Molto importane alla fine è lucidare la lamina e togliere le sbavature perché così facendo la lamina dura di più ed è molto più veloce e resistente.
Consigli utili:
SG tuning1,5° lamina 88°
GS tuning0,5° lamina 88°/87°
SC tuning minimo lamina 86°/85°
ATTENZIONE!! più acuto è l’angolo prima si consuma.
Alla fine di tutto si fanno le impronte o strutture e servono per dare maneggevolezza allo sci, velocità ed aumentare la superficie di paraffinatura, perciò queste vanno modificate in base al tipo di neve e all’umidità presente in essa. Voglio sfatare un mito, più lo sci si lavora e più andrà veloce per dei fenomeni fisici che si creano nelle molecole della soletta e non come pensano tanti che più si lavora uno sci e meno va perché si toglie la paraffina.
Le motivazioni richiedono molto tempo e per chi fosse interessato rinnovo l’appuntamento in negozio per ulteriori chiarimenti, e non pensate che lo sci vecchio sia più veloce di quello nuovo perché è stato paraffinato di più, ma perché è stato lavorato di più.
Ora si può passare all’ingrassaggio della soletta che cambierà di temperatura contenuta di fluoro e metodo d’applicazione in base alle nostre esigenze e al tipo di gara che dobbiamo affrontare gare veloci, lunghe di durata, neve ghiacciata o fortemente trasformata.
Purtroppo per spiegarvi i metodi d’applicazione mi servirebbe una rivista multimediale ma come sempre per i più appassionati o semplicemente amanti della preparazione sono a vostra disposizione nel laboratorio dove vi illustrerò nuove tecniche sia per la scelta accurata del materiale, preparazione e suoi attrezzi nonché nuove strutture e metodi di paraffinatura.
Alla fine della stagione ricordatevi di sistemare lo sci da eventuali danni sulla soletta e lamine, allentare i Kg degli attacchi ed ingrassare gli stessi e alla fine ricoprire la soletta con della paraffina mediamente calda per la giusta conservazione.(una rosa +2°-6° va più che bene, una gialla 0°+10° troppo calda si attacca tutta la polvere)
NB: non ricoprire la soletta di paraffina e poi all’inizio stagione portare a preparare lo sci perché il lavoro fatto dalla paraffina nel periodo estivo non sarà servito a niente.