L’evoluzione naturale dei computer desktop sono stati i computer portatili o, all’inglese, notebook.
Durante i primissimi anni della diffusione dei computer portatili per fascia consumer i prezzi erano per lo più proibitivi, ma com’è noto la tecnologia fa passi da gigante in tempi relativamente brevi e i costi tendono continuamente al ribasso. Al giorno d’oggi, l’acquisto di un notebook è alla portata di tutti, tanto che alcuni preferiscono investire i propri risparmi in un computer portatile rispetto a un modello da scrivania (tower o miditower).
I vantaggi dei notebook sono indiscutibili: di dimensioni e peso ridotti, essi possono essere trasportati con facilità ovunque si vada. Casa, scuola e ufficio sono gli ambienti in cui si tende a utilizzare maggiormente il computer e un notebook può essere persino portato con sé in vacanza!
Per ridurre ulteriormente l’ingombro e favorire la leggerezza, si può scegliere un ultraleggero anziché un all-in-one. Quest’ultimo integra al suo interno modem, lettore DVD, masterizzatore, ecc.; i modelli ultraleggeri invece, sebbene più cari perché versioni miniaturizzate dei all-in-one, favoriscono la trasportabilità e la maneggevolezza in quanto le periferiche devono essere collegate esternamente.
In viaggio o fuori sede, il notebook può essere impiegato sfruttando le risorse energetiche della batteria (meglio munirsi di batteria di ricambio se prevedete di non avere la possibilità di usare la rete elettrica); qualsiasi comando viene impartito dal touch pad da manovrare con le dita e che fa le veci del classico mouse; inoltre potete contare sull’intrattenimento poiché i computer portatili hanno un sistema di altoparlanti integrati (e un paio di cuffie trova sempre posto in una tasca, no? Così non rischiate di disturbare).
La nostra guida illustra le caratteristiche principali da tenere in considerazione per l’acquisto del vostro nuovo computer portatile. Ovviamente i parametri variano a seconda del tipo di uso che normalmente fate del computer.
Notebook e componenti hardware: upgrade or not to upgrade?
Nella maggior parte dei casi si effettua l’acquisto di un notebook senza volere effettuare upgrade di hardware, mantenendo la configurazione originaria del dispositivo. Del resto cambiare gli elementi interni a un computer portatile può richiedere l’intervento di personale specializzato, a meno che non siate in grado di occuparvene da soli.
A differenza dei computer desktop (conosciuti anche come computer fissi o da scrivania), i computer portatili sono più delicati da smontare per fare assemblaggio e l’apertura dell’involucro può provocare anomalie di funzionamento.
I siti di alcuni produttori offrono la possibilità di configurare il computer portatile partendo da modelli base per soddisfare le specifiche esigenze dei consumatori.
Questa possibilità è davvero molto utile per non accontentarsi di un prodotto costruito con elementi standard, che sono comunque adatti a chi non ha particolari necessità se non quelle di fare fronte alle attività di base.
Potete quindi personalizzare un determinato modello scegliendo:
- processore;
- memoria RAM;
- disco fisso;
- masterizzatore (fisso o rimovibile) DVD-RW +/-, che fa anche da lettore DVD;
- lettore di floppy disk (integrato è sempre più in disuso data la diffusione dei CD-ROM e dei DVD; potete semmai acquistare un dispositivo esterno da collegare al notebook solo in caso di bisogno);
- modem;
- scheda Bluetooth;
- scheda PCI per il networking wireless
e tanto altro, inclusi servizi a pagamento quali installazione e trasferimento dati, upgrade hardware e software, garanzia standard ed estensione di garanzia, ecc.
Scheda madre (motherboard) e chipset, adattatore PCI, scheda di rete
Il chipset è l’elemento primario su cui si basa la scheda madre; entrambi concorrono a determinare il tipo di processore (CPU), la memoria di sistema e i dispositivi di espansione offerti dal sistema.
La scelta della scheda madre si esegue vagliando:
- flessibilità per eseguire aggiornamenti;
- aggiunta di un eventuale processore più veloce;
- aumento della quantità di memoria;
- aggiunta di una scheda video più performante;
- implementazione di altre componenti (es. lettore DVD/masterizzatore).
Per avere certezze sulla compatibilità delle componenti attualmente in vendita nonché su quelle future, è bene scegliere una scheda madre di una marca nota (es. Intel) perché è assicurata l’omologazione con i dispositivi e i software esistenti e di prossima commercializzazione.
Praticamente tutti i computer portatili sono dotati di scheda di rete rete (NIC, Network Interface Card), sia questa una vera e propria scheda di rete PCMCIA oppure un adattatore PCI, che consiste in una scheda inserita a sua volta nella scheda madre; serve a connettersi a una rete cablata (con fili) o wireless (senza fili), per questo motivo presenta porte Ethernet per la connessione a una rete cablata o uno slot PC card per la connessione a una rete wireless.
In entrambi i casi il computer può accedere alla rete (LAN/WAN) e comunicare con essa grazie all’apposito cavo di rete da inserire nello slot collocato sul retro del notebook.
Le schede di rete possono essere Ethernet (10 Mbps) e Fast Ethernet (100 Mbps); la differenza principale sta nella quantità di megabyte di dati che si possono trasferire al secondo.
Processore
La CPU (Central Processing Unit), comunemente detta processore o microprocessore, è il cuore del computer poiché è la parte che svolge tutti calcoli generici, integrando unità di calcolo sui numeri interi (ALU, Arithmetic Logic Unit, ‘unità aritmetico-logica’, in grado di eseguire calcoli su valori unicamente numerici oltre che confronti tra valori alfanumerici e operazioni secondo la logica booleana), sui numeri in virgola mobile (FPU, Floating Point Unit, ‘unità per il calcolo in virgola mobile’, conosciuto anche come coprocessore matematico e specificatamente adatto nelle applicazioni scientifiche e ingegneristiche), oltre alla gestione di meccanismi finalizzati all’elaborazione anticipata del codice e porzioni di memoria ad alta velocità.
I nuovi computer cosiddetti IBM compatibili, che supportano cioè il sistema operativo Windows, integrano principalmente processori Intel (serie Core Duo e Pentium M montati su tecnologia Centrino; Solo, Celeron, Pentium 4 per computer portatili) e AMD (serie Turion, Athlon, Sempron).
I nuovi Macintosh di Apple, invece, montano Power PC G4 e Intel (serie Core Duo).
Un buon processore per notebook deve innanzitutto avere un rapporto ottimale tra potenza del processore stesso e consumo energetico della batteria e supportare la tecnologia mobile per permettere la portabilità.
Per esempio, se usate il computer per navigare su Internet, ricevere e inviare e-mail e chattare, i processori meno costosi come Intel Celeron, AMD Athlon 64 per Desktop Replacement (DTR) e AMD Sempron Mobile forniscono prestazioni ottimali.
Se invece desiderate ottenere il massimo dall’esperienza del gioco è meglio puntare sui processori più sofisticati e costosi di casa Pentium e AMD.
Memoria: RAM e hard disk
RAM, acronimo di Random Access Memory, rappresenta la parte di memoria del computer dedicata all’esecuzione di programmi. È anche detta memoria volatile poiché, allo spegnimento del dispositivo, qualsiasi tipo di dato acquisito viene cancellato.
Di solito la RAM dei notebook è pari a 512 MB; potete tuttavia trovare alcuni modelli che montano ancora 256 MB, mentre le macchine più performanti offrono già 1024 MB (= 1 GB). Nei primi due casi in particolare, verificate la possibilità di supportare eventuali espansioni di memoria per aumentare la RAM nel caso in cui il notebook risulti troppo lento e si intendono accrescere le prestazioni.
L’hard disk consente di memorizzare programmi e file, inoltre influenza le prestazioni e le performance del notebook.
Si ritiene un disco fisso da 60 GB sia l’ideale per l’utente medio, che può utilizzare svariati programmi oltre a salvare documenti, immagini, filmati e file MP3.
Naturalmente la quantità di GB cresce in relazione al tipo di utilizzo più preciso che si fa del computer portatile (archiviazione, grafica, video, gioco, ecc.) e, con essa, aumenta anche il costo del notebook.
Monitor LCD a matrice attiva e passiva
I monitor dei notebook sono LCD (Liquid Crystall Display, ‘schermo a cristalli liquidi’).
Mentre alcuni anni fa i monitor dei computer portatili erano essenzialmente a matrice passiva e quelli a matrice attiva avevano costi molto alti, i notebook di nuova generazione sono tutti a matrice attiva.
In pratica, con il termine matrice si intende la disposizione a matrice delle celle disposte sullo schermo.
I monitor a matrice passiva erano passibili di una varietà di difetti: effetto sfarfallio (i cristalli liquidi tendono a tornare allo stato di quiete prima dell’attivazione dell’impulso elettrico successivo, di conseguenza l’occhio percepisce l’instabilità delle immagini a video); effetto scia delle immagini in movimento (poiché i cristalli liquidi devono mantenere la posizione indotta il più possibile, la lentezza a cui perdono luminosità riduce notevolmente la qualità dell’immagine stessa); effetto cross talk (le celle attivate dall’impulso elettrico risentono anche del campo elettrico che attiva le celle adiacenti, cosa che influenza negativamente la definizione dell’immagine che presenta sbavature di luminosità e aloni); i colori non sono eccezionalmente brillanti; i contrasti risultano sbiaditi e l’angolo di visione è praticamente fisso e costringe a guardare il monitor frontalmente.
I monitor a matrice attiva sono detti anche TFT (Thin Film Transistor) perché a ogni elettrodo delle celle è associato un transistor di memoria che serve a non variare la tensione della cella fino alla rigenerazione successiva dell’immagine a video. Ogni transistor è fatto di una pellicola sottile (thin film appunto) e trasparente collocata sulla parete posteriore dei pannelli che contengono le celle a cristalli liquidi.
La tecnologia applicata ai monitor a matrice attiva pertanto evita ai cristalli liquidi di tornare progressivamente allo stato di quiete prima dell’attivazione dell’impulso elettrico successivo, che non devono conservare la propria posizione in assenza di voltaggio, perciò sono più veloci e l’occhio non percepisce sfarfallio o gli effetti di sbavature di luminosità e aloni causati dal cross talk.
I colori sono brillanti; i contrasti risultano nitidi; l’angolo di visione non è più fortemente limitato e la vista non si affatica dopo un tempo relativamente breve di utilizzo.
Formato del monitor, risoluzione, DPI, colori, frequenza di refresh e scheda video
Il formato descrive le dimensioni del monitor; la misura corrisponde a quella della diagonale e viene convenzionalmente espressa in pollici (inches, simboleggiati dalle virgolette. Es. 15”).
I monitor montati sui notebook sono di dimensione compresa tra 8″ e 17″; alcuni computer portatili sono dotati di schermi widescreen, cioè in formato 16:9, particolarmente adatti per guardare filmati DVD e DiVX e per lavorare con i programmi di grafica.
Un monitor da 14” o 15” con scheda video 2D si adatta alle esigenze dell’utente medio che usa il notebook per lavorare, studiare, navigare nel Web, gestire la posta elettronica, chattare, ascoltare file MP3, guardare filmati e giocare a videogiochi non tridimensionali (in questo caso è meglio optare per un 17” e per un’ottima scheda video 3D).
La risoluzione, misurata ed espressa in pixel, descrive la capacità di mostrare il maggior numero di pixel sullo schermo sia in orizzontale che in verticale ed è data dal numero di pixel orizzontali x numero di pixel verticali.
Se pensate che l’alta risoluzione favorisca una maggiore definizione di grafica e testo, sappiate che aumentare la risoluzione fa diminuire la grandezza degli oggetti e dei caratteri.
Formato del monitor e risoluzione devono essere compensati per evitare problemi di visualizzazione.
Con DPI (dot per inch, ‘punto per pollice’) si indica la distanza tra pixel, ovvero la distanza minima tra i fosfori dello stesso colore. La precisione grafica del monitor quindi aumenta quanto più breve è la distanza tra i pixel.
Per un uso domestico e non professionale i valori consigliati sono inclusi tra 0,26 e 0,28 per monitor da 17”; i dpi di un 15” possono essere 0,24.
Il numero di colori distinti che il monitor permette di visualizzare è di 16.777.216 ed è generalmente supportato dalla tecnologia True Color, un meccanismo di rappresentazione digitale dei colori basato su un sistema colorimetrico a tre o a quattro valori e 8 bit per ogni valore.
La frequenza di refresh indica la velocità con cui il monitor ridisegna la medesima immagine in un secondo ed è misurata ed espressa in Hertz (Hz).
Il refresh o rigenerazione consiste nella possibilità che ha il fascio di luce di percorrere lo schermo da destra a sinistra e dall’alto al basso.
Più alto è il valore di refresh e minore è il cosiddetto effetto sfarfallio, una sorta di tremolio dell’immagine a video percepita dall’occhio che può causare anche mal di testa dopo avere osservato il monitor per qualche minuto.
Immagini a video stabili si ottengono con una frequenza di refresh pari ad almeno 60 Hz.
Infine facciamo un breve cenno all’importanza della scheda video, fondamentale per ottenere prestazioni elevate.
La scheda video, che contiene un processore interno dedicato all’esecuzione dei calcoli per la gestione della grafica, è sempre preferibile sceglierla con memoria dedicata piuttosto che condivisa (in tal caso graverebbe sulle risorse della RAM di sistema).
Le proprietà della scheda video sono determinanti quando si impiegano programmi di grafica e di video editing, si guardano molti DVD e DiVX e si gioca con videogiochi 3D.
Connettività e mobilità mediante tecnologia wireless: rete Wi-Fi
Le funzionalità WLAN favoriscono la tecnologia fondata sulla mobilità.
Senza schede, antenne e cavi esterni, ci si può connettere a Internet mediante hotspot e ai computer che formano la rete per lo scambio di dati in tutta sicurezza. Così può essere sintetizzato il concetto di Wi-Fi in poche parole.
I notebook integrano la tecnologia wireless per consentire di muoversi in qualsiasi luogo del mondo e in qualsiasi ambiente (uffici, scuole, università, aeroporti, stazioni ferroviarie, ambienti domestici, ecc.), avendo l’accesso al Web per navigare nei siti e per gestire la posta elettronica.