Scegliere tra lavatrici e lavasciuga non è poi così banale. Oltre alla varietà dei costruttori, la molteplicità dei modelli che ciascuno fornisce è vasta.
È però utile leggere con attenzione queste pagine per effettuare la scelta migliore con un occhio alle vostre esigenze e l’altro al portafoglio.
Dunque, quanti siete in famiglia? Vivete da soli o avete partner e/o figli? È importante, perché se siete single probabilmente non farete una macchinata (come si suol dire) al giorno come una mamma con marito e tre figli al seguito, né sarebbe conveniente una lavatrice o una lavasciuga con un’ampia capacità di carico (misurabile dal numero dei chili di bucato da lavare) e dalle dimensioni più ingombranti, no?
Inoltre quanto spazio c’è in casa da dedicare alla lavatrice o alla lavasciuga? È possibile pensare a un modello con carica frontale oppure dovete optare per una lavatrice o una lavasciuga a carica dall’alto per sfruttare un angolo del bagno o della cucina? Disponete di un balcone con stendibiancheria o avete sempre sognato di non maneggiare più corde e mollette?
Lavatrici e lavasciuga di ultima generazione, oltre a essere molto semplici da usare, sono sicure e affidabili, tendono a ottimizzare il risparmio di energia, acqua e detersivo per ridurre i rischi di inquinamento ambientale.
In quasi tutti i modelli l’acqua di lavaggio viene filtrata e riutilizzata nella vasca, impiegando poco tempo a raggiungere la temperatura di lavaggio prescelta (30°, 45°, 60°, 90°) e senza necessitare di molto detersivo per eliminare lo sporco più ostinato poiché questo viene prelevato dal fondo della vasca fino a completo scioglimento.
Incredibile ma vero: lo sapevate che il costo del detersivo è praticamente uguale a quello della corrente elettrica?
Esistono in commercio lavatrici e lavasciuga che funzionano senza bisogno della rete elettrica ma mediante l’energia rilasciata dalla caldaia a gas o dai pannelli solari. Quest’ultimo sistema è naturalmente il più ecologico.
Le fasi di ammollo e lavaggio attraverso il semplice movimento rotatorio del cestellosono stati abbinati al sistema di lavaggio a pioggia, che deterge ulteriormente il bucato con energici spruzzi dall’alto di acqua e detersivo.
Funzioni e programmi, sempre più avanzati, in alcuni modelli sono addirittura automatizzati grazie a intelligenti microchip.
Ormai c’è persino chi concepisce la lavatrice come elemento di design casalingo. Una volta i modelli erano squadrati e nel solo colore bianco; oggi le linee sono più morbide e la gamma delle colorazioni spazia tra gli effetti metallici.
Il display digitale, montato sui modelli più avanzati, dialoga con voi. È quindi impossibile fare un bucato “sbagliato”!
Attraverso le scritte del display, potete visualizzare la quantità di carico consigliata, il tipo di tessuto dei capi, il tipo di programmazione scelto, lo svolgimento del programma, la temperatura e la velocità della centrifuga, il sovradosaggio di detersivo, la partenza ritardata, il tempo residuo del ciclo di lavaggio; in alcuni casi il display avvisa se ci sono irregolarità di caricamento (es. oblò aperto), se è necessario un intervento di manutenzione (es. pulizia del filtro) e vi fa selezionare l’ora esatta di inizio e fine lavaggio.
I bambini piccoli sono notoriamente attratti da tutto ciò che non dovrebbero toccare! Alcune lavatrici e lavasciuga offrono un sistema di bloccaggio particolare per salvaguardare la sicurezza dei piccini.
Esaminiamo la questione facendo una panoramica sulle caratteristiche principali.
Differenze tra lavatrici, lavasciuga e asciugatrici
Fino a poco prima dell’anno 2000 il problema non sussisteva: nelle case erano praticamente diffuse solo le lavatrici. Oggi si può decidere per una lavatrice oppure per una lavasciuga. O per una lavatrice con asciugatrice da sistemare a colonna, cioè installata sopra la lavatrice grazie ad appositi kit di montaggio, o di fianco a questa.
Quali sono le differenze tra questi tre apparecchi?
Le lavatrici, come tutti sappiamo, sono in grado di lavare il bucato.
Le lavasciugi prima lavano, svolgendo il compito delle tradizionali lavatrici, quindi asciugano i panni mantenendo un tasso di umidità tale per favorire la stiratura.
Le asciugatrici invece essiccano i capi. Per saperne di più, consultate la nostra guida all’acquisto sulle asciugatrici.
Capacità di carico, fisso o variabile, di lavatrici e lavasciuga
È inutile munirsi di una lavatrice o una lavasciuga con una capacità di carico superiore alle proprie esigenze: spendereste inutilmente soldi tanto per l’apparecchio che per le bollette della luce.
Se il budget ve lo permette, optate per un modello che regola i consumi sulla base della quantità di biancheria caricata. Grazie alla flessibilità delle lavatrici più innovative, non dovrete preoccuparvi che il cestello sia pieno per eseguire il programma di lavaggio.
La tabella vi aiuta a capire la capacità massima di carico della vostra nuova lavatrice.
Profilo | Capacità di carico |
1 persona | Fino a 4,5 kg |
Coppia | Da 5 a 5,5 kg |
Famiglia di 3/4 persone | Da 6 a 7 kg |
Famiglia con 3 o più figli | Minimo 7 kg |
Nelle lavatrici e lavasciuga a carico fisso il ciclo di lavaggio e i tempi di funzionamento per il suo termine rimangono invariati anche se la quantità di biancheria è inferiore al carico massimo.
Le lavatrici e lavasciuga a carico variabile, invece, diversificano automaticamente il ciclo di lavaggio e i tempi di funzionamento in funzione del carico di biancheria introdotto, consentendo un significativo risparmio di acqua ed energia elettrica.
Carica frontale o dall’alto di lavatrici e lavasciuga
Lavatrici e lavasciuga a carica frontale sono caratterizzate dall’oblò, l’apertura circolare con portello di vetro a tenuta stagna. Solitamente hanno una capacità di carica maggiore delle lavatrici e lavasciuga con carico dall’alto, che invece sono più strette e con l’accesso al cestello posto sulla parte superiore dell’apparecchio, caratteristica che fornisce il vantaggio di interrompere il programma di lavaggio in qualsiasi fase e di aggiungere capi senza la fuoriuscita di acqua.
La scelta dipende da due fattori principali:
- ingombro. Per gestire una lavatrice o una lavasciuga a carica frontale si deve disporre di almeno 60/70 cm di spazio anteriormente alla collocazione della stessa per aprire e chiudere l’oblò.
Sebbene lo standard sia quello di 60 cm sia in larghezza che in profondità, esistono
maxilavatrici (sempre a carica frontale) che eccedono queste dimensioni a favore di una più grande capacità di carico (per esempio fino a 9 kg, ideale per chi ha l’abitudine di fare un solo bucato a settimana o lava spesso coperte, piumoni, scarpe da ginnastica, ecc.) e in tanti casi con l’oblò a 180° di apertura.
La lavatrice con carica dall’alto è appositamente studiata per ridurre l’ingombro. Le dimensioni ridotte sono ottimali se avete problemi di spazio in bagno o in cucina: di solito bastano 40 cm di larghezza e 30 o 40 cm di profondità per la collocazione. Giusto lo spazio che si riesce a ricavare in un monolocale o in un piccolo bilocale; - facilità di carico. La lavatrice con carico dall’alto consente di non piegarsi per riempire e svuotare il cestello.
Se acquistate una lavatrice o lavasciuga con carica dall’alto, verificate che sia presente il sistema di riallineamento automatico: terminato il ciclo, non dovete ruotare manualmente il tamburo per trovare l’apertura del cestello.
Non dimenticate che esistono anche lavatrici e lavasciuga a incasso.
Dotate di una specie di box con sportello frontale, si abbinano all’arredamento della cucina e si integrano perfettamente al piano di lavoro, mentre in bagno possono funzionare da piano per riporre oggetti o da base per la sovrapposizione dell’asciugabiancheria.
Numero di giri della centrifuga di lavatrici e lavasciuga
Il numero di giri della centrifuga determina il maggiore o minore grado di asciugatura del bucato una volta terminato il lavaggio. Naturalmente più è alto il numero di giri meno i capi saranno gocciolanti. Un bel vantaggio se decidete di non acquistare una lavasciuga o un’asciugatrice (ma anche se desiderate un’asciugatrice, perché i capi non inzuppati vengono asciugati con più rapidità con conseguente risparmio di energia elettrica) oppure dovete stendere il bucato all’aperto dovendo evitare che l’acqua cada sul balcone altrui o nella zona condominiale comune. Non avrete nemici tra i vostri vicini, insomma!
Alcuni modelli di lavatrice e lavasciuga dispongono di una manopola per regolare manualmente l’intensità della velocità dei giri al minuto; questa caratteristica vi permette di selezionare quella più adatta in base ai tessuti da lavare (es. la seta necessita di più attenzione del cotone) senza che infeltriscano (lana) o si sgualciscano troppo, rendendo difficile la stiratura.
La centrifugazione investe un ruolo decisivo per la buona riuscita del bucato. Vasca (meglio se in acciaio o materiale plastico derivato da un miscuglio di polipropilene e fibra di vetro) e cestello (rigorosamente in acciaio) devono essere collaudati contro sbalzi di temperatura e vibrazioni ed essere costruiti con materiali resistenti, durevoli e non intaccabili dalla ruggine.
La velocità di centrifugazione inoltre può provocare lo sbilanciamento del carico, a volte anche della lavatrice (avete presente quando avanza di qualche centimetro facendo quel rumore che fa sobbalzare?). Il sistema di antisbilanciamento elettronico sospende l’attività della centrifuga e dà il via a un ciclo di rotazioni lente e alternate del cesto fino alla ridistribuzione del carico.
Etichetta energetica di lavatrici e lavasciuga
L’etichetta energetica posta sulle lavatrici e sulle lavasciuga è suddivisa in sette settori:
I test sui cicli di lavaggio sono eseguiti avendo come punto di riferimento una procedura standardizzata (ciclo normale del cotone a 60°) e valida nell’intera Unione Europea per permettere il confronto con la macchina campione di cui si vogliono classificare le proprietà.
Naturalmente il consumo effettivo della lavatrice o della lavasciuga che acquistate è indicativo e dipende dalle modalità di utilizzo.
Settore 1
Indica il marchio del costruttore e il nome del modello della lavatrice o della lavasciuga.
Settore 2
Indica l’efficienza energetica; è facoltativamente presente il simbolo Ecolabel.
Come sapete, una lavatrice o una lavasciuga di classe A consuma una quantità di energia elettrica di gran lunga minore rispetto a una lavatrice o una lavasciuga di classe C. Le classi E, F e G sono ormai uscite di produzione.
Settore 3
Indica il consumo di energia espresso in kilowattora (kWh) misurato su un ciclo di lavaggio standard a 60°.
Settore 4
Indica l’efficienza di lavaggio; le lettere utilizzate vanno dalla A (massima efficienza di lavaggio, ossia massimo grado di pulizia e bianchezza del bucato) alla lettera G.
Anche per il calcolo di questo parametro si fa uso di un ciclo di lavaggio standard a 60°C.
Settore 5
Indica l’efficienza di centrifugazione; le lettere utilizzate vanno dalla A (massima velocità di centrifugazione, ovvero meno quantità di acqua residua tra le fibre del bucato) alla lettera G.
Anche per il calcolo di questo parametro si fa uso di un ciclo di lavaggio standard a 60°C.
Settore 6
Indica la capacità di carico della lavatrice o della lavasciuga e il consumo d’acqua in un ciclo di lavaggio standard a 60°C.
Settore 7
Indica la rumorosità della lavatrice o della lavasciuga nelle fasi di lavaggio e centrifugazione oltre all’inserimento di una scheda particolareggiata che riporta le proprietà tecniche e le prestazioni della lavatrice o della lavasciuga.
Le prestazioni della classe A sono state incrementate dai livelli A+ e A++.
Acquistare lavatrici o lavasciuga: consigli per ottenere massima efficienza, durata e risparmio
Per prolungare la vita della lavatrice e fare una gestione economica migliore senza ricevere bollette salate, ecco qui una lista di consigli utili.
Durezza dell’acqua. È uno dei fattori che determina la buona riuscita del bucato e la durata della vita della lavatrice.
La durezza dell’acqua dipende dalla quantità di calcio e magnesio presenti nell’acqua ed è solitamente misurata in gradi francesi (°F o °fH; un grado francese è pari a 10 mg di carbonato di calcio per litro di acqua).
Durezza dell’acqua (ºF) | Definizione |
Fino a 7 ºF | Acqua molto dolce |
Da 7 a 15 ºF | Acqua dolce |
Da 15 a 20 ºF | Acqua poco dura |
Da 20 a 30 ºF | Acqua mediamente dura |
Da 30 a 50 ºF | Acqua dura |
Oltre 50 ºF | Acqua molto dura |
La formula di molti detersivi contiene sostanze particolari in grado di bloccare parte dell’azione negativa dei componenti della durezza dell’acqua. Più alta è la durezza dell’acqua maggiore è la quantità di detersivo da impiegare per migliorare l’igiene e la pulizia dei capi.
Dopo avere accertato il grado di durezza dell’acqua dell’area in cui vivete (fate un test con i kit in vendita nei negozi di ferramenta o di acquari oppure contattate l’ente di erogazione idrica locale), seguite le istruzioni indicate sul retro della confezione del detersivo.
Non fatevi mai mancare un buon prodotto anticalcare e fatene periodicamente uso come descritto sulla confezione. Le incrostazioni provocate dai sali dell’acqua infatti sono tra le principali cause dei guasti alla lavatrice; è come se vi occupaste personalmente della manutenzione ordinaria dell’apparecchio per evitare gli interventi (costosi) straordinari di riparazione.
Detersivi, ammorbidenti e pretrattanti. Adoperate detersivi di buona qualità con additivi decalcificanti attivi già alle basse temperature. Dosate la polvere del detersivo, l’ammorbidente o il pretrattante con l’apposito misurino per non eccedere nelle dosi stabilite sulla confezione; sprechereste solo soldi oltre a provocare inutili danni all’ambiente perché più prodotto non significa affatto più pulito, igiene e morbidezza.
L’eventuale sistema antischiuma provvede a movimentare il cesto con brevi fasi di scarico che eliminano completamente la schiuma per favorire il risciacquo.
Carico. Per capire se il cestello contiene un carico completo, la mano e parte del braccio devono potere entrare tra i capi senza che questi vengano compressi.
Se avete necessità di fare un lavaggio a carico non completo, programmate appositamente la lavatrice oppure, se non è possibile, riducete la quantità di detersivo.
Sia chiaro che mezzo carico non equivale a mezzo consumo e che il sovraccarico, oltre a rovinare il cestello, non fornisce un bucato veramente pulito.
Programmi di lavaggio. La scelta del programma di lavaggio corretto va deciso di volta in volta e dipende principalmente dal grado di sporco del bucato e dal tessuto dei panni.
I capi che si cambiano quotidianamente, come la biancheria, possono essere lavati a 60°; i capi in lana o in tessuti delicati (come la seta) a 30° o 40° (programma lana/delicati); quelli con macchie difficili da rimuovere (erba, fango, olio, grasso) possono essere precedentemente pretrattati con un prodotto specifico prima di essere inseriti nella lavatrice. Fate quindi un uso molto moderato del programma a 90°, che alza notevolmente i costi di gestione (energia elettrica, acqua e detersivo) e che tende a sbiadire il colore dei tessuti, oltre a rimpicciolire i capi se non prestate attenzione!
Separazione del bucato. Sebbene alcuni modelli abbiano sensori per la modulazione del programma di lavaggio, cercate di dividere lo stesso i panni secondo le indicazioni riportate sulle etichette dei capi.
Separate il bucato anche in relazione al grado di sporco.
Controllo del bucato. Prima di caricare la lavatrice mettete in atto alcuni elementari accorgimenti:
- proteggete i capi delicati (es. biancheria o capi con inserti in pizzo, perline e/o seta) infilandoli in una federa che non usate più;
- chiudete cerniere e bottoni. Se un capo ha pendagli o ganci, annodateli con dei piccoli pezzetti di stoffa ricavati da maglie o fazzoletti in disuso perché non si incastrino ai fori del cestello;
- capovolgete i pantaloni, anche jeans, per evitare pieghe di colore più chiaro;
- riversate i capi in lana;
- inserite le camicie con i polsini capovolti;
- svuotate completamente le tasche. I fazzoletti di carta rilasciano grumi aderenti di cellulosa, gli scontrini diventano illeggibili se desiderate restituire la merce, portafogli e cellulari non sono adatti a essere poi stesi!
Asciugatura. Lavasciuga sì, ma con moderazione. A meno che non vi manchi lo spazio per appendere i panni umidi, approfittate della bella stagione per lasciare asciugare il bucato all’aria aperta. Risparmierete sulla bolletta dei mesi primaverili ed estivi!
Pulizia e manutenzione. Oltre a usare i prodotti decalcificanti, pulite frequentemente i filtri, sia quello di scarico sia quello di carico (solitamente collocato sulla guarnizione del tubo avvitato al rubinetto) poiché impurità e calcare accumulati ostacolano lo scarico dell’acqua. Tenete pulito il cassetto del detersivo per evitare incrostazioni che non consentono alla polvere di raggiungere cestello e vasca.
Prima di procedere con la pulizia ordinaria, staccate la spina dalla rete di alimentazione elettrica.
Non toccate mai la lavatrice se il pavimento è bagnato, non azionatela a mani umide e non girate intorno all’apparecchio a piedi umidi.
Se la lavatrice ha perso acqua, non camminate a piedi scalzi; per prima cosa togliete la spina della lavatrice dalla presa o, meglio, staccate la corrente di casa.
Quando partite per le vacanze o un lungo viaggio, lasciate l’oblò o lo sportello superiore aperti per prevenire la formazione di cattivi odori e staccate i collegamenti idraulici ed elettrici.
Sicurezza. Controllate che la lavatrice sia stata prodotta secondo le norme di sicurezza vigenti, in particolare assicuratevi che sia presente il marchio di qualità IMQ, il marchio CE o un marchio riconosciuto dall’Unione Europea.
Libretto delle istruzioni. Anche se la nuova lavatrice vi sembra semplice da usare, leggete con attenzione il manuale: troverete suggerimenti preziosi per l’utilizzo ottimale.
Leggere le etichette dei capi per il lavaggio con lavatrici o lavasciuga
Per ottenere un bucato impeccabile con lavatrici e lavasciuga, riportiamo in tabella il significato dei simboli di lavaggio e asciugatura più comuni utilizzati sulle etichette dei capi.
Simbolo | Significato |
Temperatura massima di lavaggio (30°, 40°, 60°, 95°) con risciacquo e centrifugazione normali | |
Temperatura massima di lavaggio (30°, 40°) con risciacquo e centrifugazione ridotti | |
Non lavare a secco | |
Possibilità di trattamento con prodotti a base di cloro: la candeggina a base di cloro, comunemente adoperata per disinfettare le superfici domestiche, non deve essere confusa con la candeggina a base di ossigeno (candeggina delicata) per il bucato. | |
Non candeggiare e non trattare con prodotti a base di cloro | |
Possibilità di asciugatura con asciugabiancheria | |
Asciugatura a bassa temperatura con asciugabiancheria | |
Asciugatura ad alta temperatura con asciugabiancheria | |
Non asciugare con l’asciugabiancheria | |
Non centrifugare; il capo deve essere intriso d’acqua e appeso per l’asciugatura | |
Stendere verticalmente per asciugare | |
Stendere orizzontalmente per asciugare |
Non usate la lavatrice o la lavasciuga in questi casi:
Simbolo | Significato |
Capo non lavabile | |
Lavaggio esclusivamente a mano | |
| Lavaggio a secco (la lettera nel cerchio indica il solvente da utilizzare e il trattino sottostante al cerchio il tipo di lavaggio; in ogni caso portate il capo in tintoria) |