Come scegliere l’impianto home cinema più adatto alle vostre esigenze tra tutti i modelli e le marche di TV HDTV ad alta definizione, home theater e lettori DVD-DivX che il mercato attuale propone?
Acquistare le componenti per allestire l’impianto home cinema (TV o schermo ad alta definizione, lettore DVD-DivX e home theater) è una decisione importante e con questa guida vi aiuteremo a scegliere ciò che meglio si adatta alle vostre esigenze in fatto di digital life.
Tanti pensano che avere un impianto home cinema significa disporre di un buon sistema home theater 5+1, un televisore HDTV ad alta definizione (TV LCD, al plasma, proiettore o retroproiezione) e un lettore DVD-DivX.
Non è tutto; queste sono soltanto le componenti fisiche principali per pensare di allestire l’home cinema a casa propria. È estremamente importante progettare l’ambiente che conterrà la piccola sala cinematografica domestica, per questo motivo occorre verificarne la fattibilità prima di comprare dispositivi che potrebbero non essere ottimali allo scopo.
Munitevi di carta e penna e iniziate a disegnare la piantina della stanza in cui desiderate installare l’impianto home cinema. Nulla di strano, perché dovete avere ben presenti gli spazi dove collocare principalmente la TV per una corretta visione e le casse per un ascolto impeccabile in base alla disposizione del divano e delle poltrone. Sempre che non decidiate di spostare gli elementi dell’arredamento per ottimizzare la dislocazione del vostro nuovo impianto e dare nello stesso tempo un tocco di novità alla vostra casa.
Home cinema: cosa occorre per realizzare una piccola sala cinematografica a casa propria
Acquistare gli elementi che compongono l’impianto home cinema vuol dire per prima cosa avere le idee ben chiare su marche, modelli e budget a disposizione.
Semplicemente vi occorrono:
– TV HDTV-ready (o HDTV compatibile), televisore HDTV integrato oppure schermo HDTV ad alta definizione, senza dubbio al plasma per modelli oltre i 36” (Guida all’acquisto di televisori LCD e al plasma: http://www.migliorscelta.it/g/televisori-lcd-al-plasma-21151.htm);
– lettore DVD-DivX (Guida all’acquisto dei lettori DVD-DivX: http://www.migliorscelta.it/g/lettori-dvd-divx-234241.htm);
– impianto audio surround home theater;
– facoltativamente abbonamento a un pacchetto HDTV optando per un provider di servizi televisivi digitali (giusto per non farsi mai mancare film, documentari, videoclip musicali e sport a volontà, tra cui le seguitissime partite di calcio!);
– infine, se ancora non lo avete, abbonamento presso un videonoleggio, meglio se con disponibilità di prelevamento DVD 24 ore su 24.
Se avete esigenze più raffinate, nonché un budget cospicuo, potete installare diversi schermi in vari ambienti della casa per permettere la visione dei programmi o dei film anche agli altri componenti della famiglia. Come se aveste una multisala unificata, in poche parole!
Acquistando i dispositivi di digital video e audio via Web, utilizzate il numero verde per contattare i call center relativi a ciascun produttore/rivenditore e farvi consigliare come predisporre ciascun prodotto.
Se non siete in grado di allestire tutto l’impianto, affidatevi a personale tecnico specializzato; a meno che non vi servite da un rivenditore di fiducia, prima è opportuno farsi fare qualche preventivo e vagliare il grado di competenza dei tecnici integratori di sistemi, specialmente se la messa in opera prevede interventi particolari quali inserimenti di cavi a scomparsa nelle pareti. Il passaparola è sempre uno strumento valido; se per esempio un vostro conoscente ha fatto eseguire lavori di muratura per incassare altoparlanti e cavetteria e il risultato è impeccabile e sicuro (il rispetto delle norme di sicurezza e antincendio devono essere rigorosamente rispettate), fatevi suggerire il contatto del personale presso cui si è rivolto.
Potete perfino interpellare un designer d’interni per ottenere un risultato finale decisamente originale e singolare; in tal caso accertatevi che conosca personalmente i tecnici che eseguiranno materialmente i lavori.
Audio surround: Dolby Digital Surround (DDS), Digital Theater System (DTS), THX, Super Audio CD (SACD), DVD Audio
La riproduzione della parte audio di un programma televisivo in digitale, di una colonna sonora e del doppiaggio di un film sono un po’ differenti rispetto a quella, per esempio, di una canzone su CD. L’audio di un CD infatti si presenta in formato stereofonico, ossia il suono viene distribuito su due canali, il sinistro e il destro.
Inoltre soltanto alcune trasmissioni, solitamente quelle in diretta della RAI, sono trasmesse con audio stereo (stereofonico); tutte le altre hanno audio mono (monofonico), nel senso che il suono deriva da un’unica sorgente di emissione sonora.
Le colonne sonore più recenti, i dialoghi e gli effetti sonori del doppiaggio e l’audio dei programmi TV digitali distribuiscono il panorama sonoro tutt’intorno allo spettatore, in modo da fare sentire la provenienza dei suoni non solo da sinistra e da destra, separatamente, ma anche da dietro e davanti. Combinando insieme questi assi di ascolto avete la sensazione di sentire suoni che vengono da ogni direzione, accrescendo straordinariamente l’esperienza dell’ascolto e il coinvolgimento nell’azione del film.
È ciò che viene definito audio surround, ossia la massima espressione della diffusione sonora che potenzia l’esperienza di visione di film e programmi televisivi.
È indubbio che percepire dettagliatamente gli effetti ambientali sia tutt’altra cosa; pensate ai film proiettati al cinema, in cui avete la sensazione di fare realisticamente parte delle scene (es. scene con temporale, scricchiolii delle porte, rumore di passi, impatti violenti e così via. I film horror sono ancora più suggestivi e da brivido!).
Le informazioni necessarie per codificare la posizione spaziale dei suoni insieme al loro flusso sonoro vero e proprio seguono anch’esse dei sistemi di codificazione.
I due principali formati audio utilizzati nei sistemi domestici sono:
– Dolby Digital Surround (DDS);
– Digital Theater System (DTS).
Dolby Digital Surround (DDS) e Digital Theater System (DTS), comunemente considerati “rivali” tra loro, differiscono solo per il tipo di metodo impiegato nella codificazione digitale e nella compressione dei dati. Quanto al risultato, difficilmente un orecchio anche allenato può essere capace di valutarne l’effettiva differenza. Quello che conta è che la TV ad alta definizione e/o il lettore DVD-DivX siano compatibili con questi formati d’ascolto. Se lo sono e il programma televisivo o il DVD che andrete a riprodurre hanno un suono DDS o DTS, potete connettere direttamente alla TV o al lettore DVD-DivX un impianto di amplificazione sonora che dà modo di ascoltare tutta la ricchezza di un audio di ultima generazione, cioè l’impianto home theater.
Normalmente il sistema di riproduzione sonora dell’audio surround più impiegato è quello del cosiddetto sistema 5.1. In altri termini lo spettatore ha tre altoparlanti di fronte (uno a sinistra, uno al centro e uno a destra) e due altoparlanti dietro (a sinistra e a destra) che emettono tutti i suoni a frequenza media e alta.
A un subwoofer collocato in qualsiasi punto della stanza è assegnato il compito di produrre i suoni più bassi, la cui provenienza non viene percepita dall’udito umano, ma viene sentita in modo omnidirezionale.
Una variante di questo sistema è il sistema 6.1 che assegna a un ulteriore altoparlante collocato tra i due altoparlanti posteriori il compito di rinforzare i suoni provenienti da sorgenti sonore virtualmente posizionate proprio alle spalle dello spettatore.
L’impianto 6.1 è in realtà un’espansione logica del 5.1, nel senso che i dati relativi alla posizione del sesto altoparlante vengono calcolati in modo virtuale (non corrispondono a dati effettivamente codificati nelle tracce del DVD) dal decoder.
I numeri che si riferiscono ai sistemi sono divisi dal punto; il primo numero indica la quantità di altoparlanti di cui è costituito il sistema, il secondo numero invece puntualizza la presenza del subwoofer.
A tutt’oggi, i principali sistemi Dolby (http://www.dolby.com) sono:
– Dolby Digital 5.1 per programmi televisivi digitali e DVD (Dolby EX, o THX Surround EX perché sviluppato da THX unitamente a Dolby Labs, è la versione cinematografica del Dolby Digital);
– Dolby Pro-Logic (DPL) 5.1 per trasmissioni televisive analogiche e videocassette (VHS);
– Dolby Pro-Logic II (DPLII) 5.1, evoluzione del Pro Logic, con modalità distinte per trasmettere video e audio (es. scene del film e colonna sonora);
– Dolby Pro-Logic IIx (DPLIIx) 6.1 e 7.1 con adattamento “virtuale” dai 2 ai 5.1 canali.
Nella fattispecie, Dolby Digital, sviluppatosi dall’evoluzione di Dolby Stereo e Dolby Surround Pro-Logic, ha un rapporto di compressione 10:1, una risposta compresa tra 20 Hz e 20 kHz e una gamma dinamica di 120 dB.
Utilizzato nei DVD audio e video, nelle trasmissioni satellitari digitali e nei cinema, Dolby Digital ha sei canali indipendenti basati sul sistema AC-3 (Audio Code 3, progettato da Dolby Labs e Pioneer Electronics). Dei cinque canali audio in uscita, tre sono frontali (centrale, a destra e a sinistra), due sono posteriori (a destra e a sinistra) ed è presente un subwoofer LFE (Low Frequency Effects) a cui sono dedicate le basse frequenze (dai 20 Hz a un massimo di 90 Hz in risposta).
Poiché Dolby Digital 5.1 ha un tipo di compressione distruttiva del processo di decodifica (un algoritmo per la ricostruzione dei dati sopprime fino all’80% del segnale originario non percepibile dall’udito umano), si tende a considerarlo inferiore rispetto al sistema DTS.
I principali sistemi DTS (http://www.dtsonline.com) sono:
– DTS 5.1, all’incirca equivalente a Dolby Digital 5.1;
– DTS Neo-6, espansione stereo-to-surround a grandi linee equivalente alle tre versioni di Dolby Pro-Logic (DPL, DPLII e DPLIIx).
Il sistema DTS è ritenuto essere superiore al Dolby Digital perché utilizza un segnale digitale di altissima qualità e si basa quasi esclusivamente sulla compressione informatica, pertanto il segnale audio non è distrutto come nel Dolby Digital, per questa ragione si percepisce una quantità maggiore di dettagli sonori.
C’è comunque da precisare che in ambiente domestico il DTS, pur restando il sistema più appetibile, subisce una leggera perdita di qualità perché il formato DVD è più compresso rispetto alla pellicola cinematografica.
Non dimentichiamo THX (http://www.thx.com), giunta alla versione THX Ultra2 e originariamente derivante da una divisione della LucasFilm, che ha introdotto uno standard con severe specifiche per garantire la massima qualità audio degli impianti professionali e domestici. Il programma di certificazione THX difatti incrementa le prestazioni degli home theater di fascia alta.
Un altro formato che deve essere presente è il SACD (Super Audio CD), introdotto da Sony e Philips come evoluzione del suono proprio dei CD audio tradizionali.
Il vantaggio del SACD è quello di offrire una qualità sonora ancora più realistica e completa di quella fornita dai CD. Secondo i cultori dell’ascolto infatti il CD sottrae naturalezza al suono e non riesce a riprodurre frequenze superiori ai 20.000 Hz che, seppure non siano effettivamente percepite come suoni dall’orecchio umano, a loro dire creano un feeling d’ascolto che viene sottratto dalla loro eliminazione. Inoltre la qualità generale della dinamica sonora (i dettagli con cui ciascuna forma d’onda viene descritta nella codificazione digitale) è decisamente superiore rispetto ai CD tradizionali.
Se volete sperimentare una bellezza sonora così coinvolgente, oltre a un buon impianto home theater per cogliere le effettive differenze, dovete accertarvi che la TV ad alta definizione e/o il lettore DVD-DivX siano compatibili con questo formato.
Discorso analogo vale per il DVD Audio, utilizzato per ascoltare musica mediante l’impianto home theater a TV spenta. Il metodo di digitalizzazione del suono però è diverso rispetto al SACD, benché gli esiti sono altrettanto validi.
Sostanzialmente usa lo stesso modo di codificazione/decodificazione impiegato dal formato CD tradizionale, con la differenza che i dati con cui viene descritta la forma d’onda sono molto più dettagliati. In questo senso il suono che viene restituito è dotato di caratteristiche praticamente identiche a quelle del corrispondente suono naturale. Inoltre questo sistema supporta anche l’audio surround per riproduzioni a elevatissima fedeltà perfino superiori a quelle permesse dal formato Dolby. Anche qui, se volete dedicarvi ad ascolti da capogiro, dovete richiedere che il televisore ad alta definizione e/o il lettore DVD-DivX leggano anche questo formato.
Le porte che la televisione ad alta definizione e/o il lettore DVD-DivX devono possedere sono quelle adatte al collegamento dell’impianto di amplificazione surround o le connessioni digitali per connettere dispositivi capaci di ricevere dati direttamente in digitale (senza passare attraverso la trasformazione in analogico mediante il convertitore digitale/analogico della TV HDTV e/o del lettore DVD-DivX).
All’atto dell’acquisto accertatevi che il televisore LCD o al plasma e il lettore DVD-DivX dispongano anche di queste porte.
Per concludere il discorso, ecco qualche aneddoto storico (e curioso) tratto dalla storia del cinema.
Dolby Digital 5.1 fu utilizzato per la prima volta in “Batman II – Il Ritorno” di Tim Burton (1992), mentre Dolby Digital Surround EX fu battezzato insieme alla pellicola “Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma” di George Lucas (1999). Dolby EX ha aggiunto al Dolby Digital 5.1 un terzo canale surround (di tipo centrale-posteriore) grazie al lavoro degli ingegneri del suono della Skywalker Sound di proprietà di George Lucas (sul sito ufficiale della Skywalker potete divertirvi a effettuare una visita virtuale agli edifici dei laboratori: http://www.skysound.com situati in uno splendido quanto futuristico ranch posizionato sui dolci pendii di Marin County, California, a 40 minuti da San Francisco).
La tecnologia DTS è stata creata circa un anno dopo il Dolby Surround, cioè nel 1993, grazie al lavoro di Universal Pictures con Amblin Entertainment. “Jurassic Park” di Steven Spielberg (1993 per l’appunto) è stato il primo film con colonna sonora DTS, nel cui CD della colonna sonora fu inserito un particolare segnale in grado di pilotare un impianto luci sincronizzato con la pellicola. Quindi si sviluppò la tecnologia DTS-ES, con processore DTS-ES Extended Sorround e l’aggiunta di un canale effetti aggiuntivo (Back Surround) ai sei già esistenti (6.1) collocato in fondo alla sala cinematografica, similmente a quanto prevedeva il sistema Dolby EX.
Il nome THX deriva dal nome del protagonista (cioè THX-138) del primo lungometraggio di Geroge Lucas, “L’uomo che fuggì dal futuro”.
Gli altoparlanti dell’impianto home theater
Gli impianti home theater sono composti da più altoparlanti che diffondono il suono del canale a loro dedicato:
– canali surround. Gli altoparlanti surround diffondono i dettagli e gli effetti sonori che danno la percezione di trovarsi all’interno della scena; i due altoparlanti frontali si posizionano, con un’angolazione di poco rivolta verso l’alto, ai lati della stanza davanti agli spettatori e i due altoparlanti posteriori sul retro della stessa, avendo l’accortezza di disporre le due coppie in modo simmetrico ed equidistante dagli spettatori. Tutti e quattro gli altoparlanti devono stare poco più in alto dell’altezza dell’orecchio quando gli spettatori sono seduti;
– canale centrale. L’altoparlante centrale diffonde i dialoghi vocali (doppiaggio di film e telefilm, voce fuori campo dei documentari, telecronaca di eventi sportivi, TG e trasmissioni di vario tipo) oltre a intensificare gli effetti sonori veicolati dai canali surround; è importante posizionare il canale centrale laddove riesca a raggiungere perfettamente l’udito di tutti gli spettatori all’interno del locale con l’impianto home cinema, ossia sotto la TV inclinandolo leggermente verso l’alto (mai metterlo sopra la TV, quando siete seduti l’orecchio è più in basso! Se le esigenze di spazio vi costringono a tenerlo sopra al televisore, inclinatelo almeno verso il basso);
– subwoofer. Diffonde i suoni a bassa frequenza (es. effetti audio legati a spettacolari incidenti tra auto, battaglie tra astronavi a suon di improbabili armi e così via); se è dotato di amplificatore interno, la potenza delle basse frequenze del subwoofer non assorbe gran parte della capacità degli altri altoparlanti e il risultato complessivo è decisamente migliore.
Con gli altoparlanti a satellite il subwoofer si mette a fianco dell’altoparlante centrale, con gli altoparlanti a cassa invece il posizionamento del subwoofer è studiato provando a metterlo nel posto equidistante tra gli spettatori: muovendosi all’interno della stanza, occorre capire il punto in cui la resa dei bassi è migliore. Quindi collocate il subwoofer proprio in quel punto.
Potreste incontrare un’altra terminologia:
– tweeter, coppia di altoparlanti che diffondono le alte frequenze;
– woofer, coppia di altoparlanti che diffondono le medie-basse frequenze.
Le caratteristiche tecniche degli altoparlanti si descrivono mediante:
– decibel (dB) per misurare la risposta dell’altoparlante a una determinata quantità di segnale.
Si distingue tra sensibilità ed efficienza. Mentre con sensibilità si intende il volume di suono emesso da un altoparlante con un tono da un Watt calcolato a un metro di distanza in una stanza di laboratorio priva di eco, con efficienza si intende la medesima cosa misurata però in una normalissima stanza in cui l’eco è riflessa dalle pareti. Aumentando leggermente l’eco, i valori di efficienza sono due o tre decibel superiori a quelli di sensibilità;
– Watt (W) per misurare la potenza dell’altoparlante (attenzione a distinguere la reale potenza da quella dichiarata dalle case produttrici: altoparlanti da 100 W potrebbero corrispondere a poco meno di 35 W! Meglio credere, piuttosto, al valore riportato sotto la voce Watt RMS, Root Mean Square, ovvero valore quadratico medio);
– Ohm (Ω) per misurare l’impedenza dell’altoparlante, ossia la sua resistenza alla corrente elettrica.
La parte posteriore dei posti a sedere (divani, poltrone, chaise longue, sedie) deve essere distante dalla parete lungo la quale mettete gli altoparlanti posteriori, cioè quelli che stanno dietro agli spettatori.
Comunque è buona norma non posizionare i posti a sedere accanto ad alcuna parete perimetrale né vicini a mobili o complementi che ostruiscono la corretta diffusione del suono.
Gli altoparlanti possono essere posizionati direttamente a muro, su mensole, ripiani di mobili o piedistalli.
Nessuna di queste opzioni è realmente consigliabile poiché ciascuno deve fare i conti con lo spazio a disposizione.
Esistono anche altoparlanti impermeabili da esterno (es. verande, portici, bordo giardino), tra cui alcuni modelli che si mimetizzano con l’ambiente come gli altoparlanti a forma di sassi.
Per un ascolto ineccepibile, gli altoparlanti non devono provocare vibrazioni di alcun tipo, cosa piuttosto frequente per esempio con i subwoofer.
I famosi contenitori in cartone pressato per le uova, con cui si era soliti rivestire le pareti del garage dove si tenevano le prove musicali con la band di amici, erano utili per le loro proprietà fonoassorbenti. Ecco, più o meno lo stesso effetto è dato da tendaggi, tappezzeria in stoffa e complementi d’arredamento in tessuto (es. moquette, tappeti, cuscini, plaid, copridivano, arazzi etnici, cellulosa dei libri, ecc.), che assorbono le frequenza medie dei suoni, cioè assimilano i riflessi acustici. Di contro, il suono ha una maggiore diffusione – perché frammentato – se l’ambiente circostante è fatto di superfici dure e frastagliate. Detto questo, aggiungete o togliete materiale fonoassorbente nella stanza contenente l’impianto home cinema (senza esagerare da ambo i lati, mi raccomando! Assorbire troppe frequenze significa smorzare significativamente i suoni).
Televisore ad alta definizione e lettore DVD-DivX devono essere facilmente accessibili; inoltre l’assenza di ostacoli favorisce la funzionalità dei telecomandi.
Progettare l’ambiente per inserire l’impianto home cinema
Rubiamo i segreti agli esperti di progettazione per predisporre al meglio l’ambiente in cui situare l’impianto home cinema. Vi accorgerete che nulla va lasciato al caso!
Stanza dedicata all’impianto home cinema
Il sogno di tutti sarebbe potere riservare una stanza della propria abitazione a saletta home cinema, ma in tantissimi casi si tratta di una velleità destinata a rimanere tale. Forza, non tutto è perduto… Anzi!
Di solito l’impianto home cinema si installa in salotto, la stanza della casa in cui è d’abitudine vedere i film e i programmi televisivi comodamente seduti in poltrona o sdraiati sul divano in totale relax.
Potendoselo permettere, la prima cosa da fare è insonorizzare le pareti del salotto: il vicinato non sarà costretto a sobbalzare durante le scene di azione più movimentate e avvincenti.
Naturalmente se avete la fortuna di possedere tavernetta o locale seminterrato pensate seriamente a quanto può costare rendere le pareti insonorizzate per vedere i vostri film preferiti senza recare disturbo ai vicini, che potrebbero altrimenti suonare il campanello di casa per chiedervi la cortesia di abbassare il volume (in fondo che utilità ha l’impianto home cinema a volume moderato?).
Non sono invece adatti mansarda o soppalco poiché l’audio è ostacolato rispettivamente da strutture spioventi o che favoriscono la sua dispersione nell’ambiente sottostante (chi abita con voi potrebbe non gradire affatto il volume alto se è al piano sottostante e si sta occupando di tutt’altro che non sia la visione del film).
In tutti i casi, la distanza tra lo schermo piatto, poltrone e divano deve essere proporzionale alla grandezza dello schermo. È necessario rispettare la regola della distanza tra schermo e osservatore poiché uno schermo sovradimensionato a una distanza relativamente breve rispetto ai posti a sedere non consente di gustare fino in fondo le immagini, che risultano perciò poco definite, instabili e dai movimenti poco fluidi. Si deduce una delle regole basilari per la scelta del televisore HDTV ad alta definizione (o proiettore o retroproiezione che sia): la dimensione assoluta dello schermo non costituisce un criterio primario di scelta poiché è un parametro relativo alla distanza dell’osservatore.
Per convincervi della veridicità di questa affermazione riflettete su alcune esperienze comuni. I posti al cinema meno appetibili sono quelli delle prime file, tant’è che si riempiono per ultimi; osservando un film trasmesso con un televisore ad alta definizione in un centro commerciale o in un centro specializzato è spesso necessario indietreggiare per ammirare le potenzialità dello schermo (chiedendo ragguagli al personale tecnico specializzato, vi sarà chiesto di porvi a una distanza adeguata, che non è certo a pochi passi dall’apparecchio); le stesse salette contenenti l’impianto home cinema non hanno posti a sedere in prossimità del monitor.
Inoltre anche l’angolo di visione è imprescindibile. Esso aumenta o diminuisce in rapporto alla grandezza delle dimensioni dello schermo e della distanza dell’osservatore dalla TV (minore o maggiore distanza, cioè avvicinamento o allontanamento dal televisore).
In tabella riportiamo la relazione tra distanza dell’osservatore dalla TV in centimetri e dimensioni in pollici dello schermo del televisore ad alta definizione.
Distanza dalla TV | Dimensioni dello schermo (in pollici) |
Da 180 a 200 cm | Da 14” a 38” |
Da 210 a 230 cm | Da 38” a 42” |
Da 240 a 270 cm | Da 42” a 44” |
Da 300 a 330 cm | Da 44″ a 55″ |
Da 330 a 390 cm | Da 55″ a 60″ |
Da 390 a 420 cm | Da 60″ a 65″ |
Oltre 420 cm | 70″ o più |
Estetica e funzionalità dell’ambiente riservato all’impianto home cinema
L’estetica concorre a fare atmosfera, quindi non è uno dei fattori da sottovalutare al fine di tenere i gioielli tecnologici dell’impianto home cinema a vista come se fossero complementi d’arredo.
Se reputate che il mobile della stanza contenente parte dell’impianto home cinema (televisione o schermo ad alta definizione e lettore DVD-DivX) non sia appropriato, aggiungete un mobile (anche una semplice libreria a giorno è perfetta, tanto più che consente la completa aerazione di TV o schermo ad alta definizione e lettore DVD-DivX) che metta in evidenza il design delle componenti dell’impianto, oltre a contenere i film in formato DVD e DivX della vostra videoteca, i cavi, ecc.
Esiste la possibilità di avere l’impianto home cinema a scomparsa grazie a mobiletti dalle dimensioni compatte da riporre in un angolo del salotto.
È ovviamente possibile economizzare lo spazio del locale in cui installare l’impianto home cinema servendosi del kit di montaggio dello schermo ad alta definizione per appenderlo al muro e di mensole a muro o ripiani dei mobili presenti per posizionare gli altoparlanti a satellite (le casse dalle piccole dimensioni) e ottimizzare l’audio.
Qualsiasi sia la soluzione d’arredamento scelta, prestate molta attenzione alla ventilazione degli apparecchi, che potrebbero andare incontro a guasti causati dal surriscaldamento, compromettendo la sicurezza dell’ambiente e l’incolumità delle persone.
Inoltre nessun elemento d’arredo deve ostruire le casse dell’home theater o l’audio risulterà inevitabilmente distorto.
A nessuno piace vedere i cavi confusamente intrecciati che penzolano dietro alle apparecchiature elettroniche; munitevi quindi di fascette adatte alla piegatura e al bloccaggio della cavetteria elettrica, presa multipla a 6/8 posti per spine italiane e Shuko con protezione di sicurezza e interruttore luminoso di accensione su cui intervenire in caso di maltempo o quando vi allontanate da casa per più giorni (ricordate però che in questi casi è sempre meglio staccare la spina principale dalla presa).
È inevitabile vedere i cavi degli altoparlanti dell’home theater correre lungo la stanza. Una valida alternativa ai gancetti fissati sul battiscopa del perimetro del locale per trattenere la cavetteria è fare passare i cavi dietro alle pareti, naturalmente affidandovi a un elettricista.
Poiché i cavi sono effettivamente in grado di migliorare le prestazioni audio e video senza perdite significative di segnale, sostituite quelli in dotazione con cavi di fascia alta reperibili su siti web o in negozi specializzati.
L’insieme della mobilia, gli oggetti di arredamento e i tessuti tendono ad attutire il suono.
Se disponete del solo salotto di casa no problem, ma se volete realizzare un locale adibito all’home cinema evitate di riempire la stanza di mobili e soprammobili.
Divani, poltrone, chaise longue e qualsiasi altro oggetto confortevole per sedersi (rigorosamente con schienale basso per non ostruire il flusso del sonoro) devono essere collocati a una distanza tale dallo schermo da non percepire l’eventuale sgranatura dei pixel che compongono l’immagine oltre che nei punti strategici per ascoltare al meglio gli effetti sonori. Significa le casse devono essere posizionate in maniera tale che gli spettatori siedano al centro del campo sonoro.
I colori più adeguati per pareti e tendaggi sono le nuance scure come grigio e bordeaux perché assorbono la luce emanata dallo schermo. Le pareti di colori chiari, che in generale non consentono di focalizzare l’attenzione totalmente sul film trasmesso, riflettono la luce e sono persino evidenti le ombre che distraggono dalla visione.
I punti luce preferibili sono rappresentati da lampade e faretti alogeni con variatore di luce per moderare a piacimento la luminosità dell’ambiente. In alternativa optate per faretti, lampade o plafoniere con lampadine a bassa temperatura del colore (la luce cosiddetta gialla, per intenderci, prodotta da lampadine a 6.500 gradi Kelvin), oltre a riposare la vista, crea un clima sofisticato e distensivo prima della visione, che deve avvenire al buio. Non pensate neppure lontanamente di utilizzare luci al neon!
Se non amate vedere film e programmi televisivi al buio, o se vi alzate con una certa frequenza dal divano per occuparvi delle faccende di casa o per controllare i bambini, munitevi di una lampada salvavista a luce blu per non rantolare nel buio. È oltretutto un’eccellente sistema per salvaguardare la salute degli occhi.
Per visioni diurne, oscurate finestre e portefinestre con tende di un certo spessore o serrando imposte o tapparelle per non avere fastidiosi riflessi sullo schermo.
Un must è quello di tenere la dispensa rifornita con una buona scorta di snack e bibite, oltre che qualche liquore da sorseggiare beatamente con gli amici che (senz’altro!) vi faranno visita per le prime visioni. Anche da soli, il piacere di vedere un film sta nel mangiucchiare una manciata di arachidi, patatine, bastoncini al sesamo… No?