QUATTRO REGOLE FONDAMENTALI PER L’ACQUISTO DI UN GRANDE ELETTRODOMESTICO
La prima regola da seguire nell’acquisto di un elettrodomestico è quella relativa alla sicurezza: scegliete un elettrodomestico a norma.
La seconda regola chiama in causa la consapevolezza di ciascuno di noi. La valutazione della classe di efficienza energetica, indicata sull’etichetta energetica, è importante per capire i consumi effettivi dell’elettrodomestico ed evitare sorprese quando si ricevono le bollette.
La terza regola è di prestare attenzione alle superofferte: l’apparecchio potrebbe essere un modello superato, cioè una scorta di magazzino che rischia di rimanere invenduta se non proposta a un prezzo allettante. Se volete davvero fare un ottimo affare, verificate che il costo dei nuovi modelli sia sensibilmente superiore a quello del modello in promozione.
Quarta regola, ma non ultima, è acquistare un elettrodomestico conforme alle norme di sicurezza.
Marchi e loghi di qualità si dividono in più categorie di appartenenza e simboleggiano le regolamentazioni di una legge nazionale o dell’Unione Europea, un ente, un’associazione o un’organizzazione privata. La differenza sta nel fatto che:
- il marchio è una rappresentazione grafica nominativa utilizzata dal produttore per differenziare i propri prodotti da quelli dei concorrenti;
- il logo consiste invece in una rappresentazione puramente grafica che contraddistingue un prodotto; identifica caratteristiche peculiari del prodotto e non è necessariamente collegato a un produttore.
Tra quelli di specifico interesse ci sono:
- marchi o loghi regolamentati dalla Commissione Europea. Gestiti dalla CE, sono impiegati nei paesi dell’Unione Europea;
- marchi o loghi regolamentati dall’Italia. Individuano le caratteristiche che rappresentano;
- marchi o loghi di enti certificatori o laboratori riconosciuti. Identificano rispettivamente gli enti che certificano i prodotti e i processi secondo norme specifiche e i laboratori che rilasciano certificati di conformità.
Tutti conosciamo la marcatura di conformità europea CE (Conformité Européenne) apposta sui prodotti commercializzati in Europa. La sua esposizione, obbligatoria per legge, è un’autodichiarazione del produttore (o del suo legale rappresentante) che attesta che il prodotto è stato costruito nel rispetto dei criteri di progettazione, fabbricazione e sicurezza delle direttive comunitarie.
I requisiti essenziali prevedono che il prodotto non rechi danni alla salute e alla sicurezza degli utilizzatori o dell’ambiente.
Un altro simbolo molto noto è quello del Made in Italy, apposto sui prodotti fabbricati in Italia.
Il simbolo Ecolabel è il marchio comunitario di qualità ecologica disposto dall’Unione Europea; riporta una margherita stilizzata con al centro il simbolo dell’Unione Europea. Il marchio attesta che il prodotto è stato realizzato con prodotti aventi un ridotto impatto ambientale. Può essere facoltativamente presente poiché la sua presenza non è obbligatoria per legge.
GLI ENTI DI CERTIFICAZIONE
L’ente certificatore è una struttura privata che si occupa di commercializzare simboli che attestano particolari proprietà di un prodotto. In seguito ai necessari processi di verifica,
L’ente certificatore dà il nulla osta all’impiego del proprio marchio ai produttori che si impegnano a produrre prodotti seguendo norme tecniche precise. Naturalmente gli enti certificatori agiscono sempre in qualità di parte terza.
Oltre a Sincert, Certiquality, Cisq, ICMQ, IQNet, TUV, Energy Star ed Eurovent, ricordiamo:
- ISO (International Standard Organization, cioè Organizzazione Internazionale per laStandardizzazione) è una certificazione riconosciuta internazionalmente che emana le norme e i procedimenti per le tipologie di certificazione e conformità. In Italia, le norme ISO vengono accolte dall’UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione).
Le indicazioni delle norme ISO 9000 (1, 2, 3 e così via) indicano che la qualità del prodotto è testata e corrisponde al minimo livello richiesto dalle norme di legge;
- IMQ (Istituto Marchi di Qualità) è una certificazione applicata alle apparecchiature elettriche a livelli bassi di tensione di funzionamento.
L’ETICHETTA ENERGETICA
L’etichetta energetica è un’etichetta posta sugli elettrodomestici per uso casalingo alimentati a energia elettrica (condizionatori, frigoriferi, congelatori, frigocongelatori, lavastoviglie, lavatrici, lavasciuga, asciugatrici, ecc.) per classificare il livello di consumo energetico.
L’apposizione dell’etichetta energetica è stata resa obbligatoria dalle direttive dell’Unione Europea e deve essere mostrata soltanto sugli apparecchi esposti al pubblico per confrontare i diversi modelli in vendita; laddove non sia direttamente consultabile, come nel caso di elettrodomestici venduti online o per corrispondenza, il venditore è obbligato a farne prendere visione al cliente.
L’importanza delle informazioni riportate sull’etichetta energetica consentono al consumatore di scegliere l’elettrodomestico con le caratteristiche tecniche più indicate per soddisfare le proprie esigenze, di prendere atto dei consumi, di risparmiare soldi sulle bollette e di contribuire alla protezione dell’ambiente eventualmente riducendo la quantità di anidride carbonica e altre sostanze nocive che contribuiscono alla formazione dell’effetto serra.
In linea generale, tutte le etichette energetiche sono suddivise in settori.
Di ogni grande elettrodomestico deve essere sempre reso noto il consumo in kilowattora (kWh; indica l’unità di misura commerciale dell’energia elettrica ed equivale a un consumo di energia di 1000 watt in un’ora. Il watt è l’unità basica di misura della potenza) riferito a un anno di funzionamento (condizionatori, frigoriferi, congelatori, frigocongelatori, asciugatrici, lampade, ecc.) o per ciclo di lavaggio (lavatrici e lavastoviglie).
I test sugli elettrodomestici sono eseguiti avendo come punto di riferimento una procedura standardizzata e valida in tutta l’Unione Europea per confrontare l’apparecchio campione oggetto del controllo. I consumi effettivi di ogni elettrodomestico logicamente sono puramente esemplificativi e dipende dalle modalità di utilizzo.
Per identificare l’appartenenza di un elettrodomestico a una determinata fascia si fa riferimento a sette livelli, corrispondenti alle lettere che vanno dalla A (massima efficienza) alla G (minima efficienza).
Dati i continui progressi tecnologici, la classe A include due sottoclassi superiori, A+ e A++; le classi E, F e G invece sono ormai uscite di produzione.
La lunghezza della freccia e il suo colore rappresentano i consumi. Come si può vedere in figura, la freccia più corta di colore verde indica i consumi più bassi, ossia l’efficienza più alta (classe A); la freccia più lunga di colore rosso indica i consumi più alti, ovvero l’efficienza più bassa (classe G).
È pur vero che un elettrodomestico di classe A o B è più costoso di uno di classe C o D, ma consuma una quantità nettamente minore energia. Per esempio, si stima che un elettrodomestico di classe A consumi il 30% in meno di uno di classe C.
La differenza iniziale di prezzo di un modello di classe superiore sarà quindi ammortizzata dalle bollette meno care dei primi mesi o del primo anno. E poi tutto risparmio (e meno inquinamento)!
Le nostre guide all’acquisto di grandi elettrodomestici contengono la descrizione dell’etichetta energetica riferita a ciascuna tipologia di apparecchio considerato.