Fotocamere digitali

Difficile non provare un’evitabile attrazione per la fotografia digitale! 

Niente più rullini e attese ansiose fino al momento della stampa delle foto, che magari non trovate neppure soddisfacenti, con il rischio di non avere dei bei ricordi della vacanza tanto attesa o della festa di compleanno di vostro figlio. Infatti le fotocamere digitali, a differenza delle tradizionali macchine fotografiche analogiche, non dispongono di pellicola fotosensibile, impressionata dalla luce dell’immagine che provoca reazioni di tipo fisico-chimico e che è necessario stampare su carta per potere vedere la fotografia. 

E cosa dire dell’opportunità di eliminare istantaneamente gli scatti che non vi soddisfano e di rifare la fotografia? Della possibilità di avere fotografie immediatamente condivisibili sul Web o via e-mail da mostrare a parenti e amici? E della tranquillità con cui oltrepassare i controlli di frontiera perché i raggi X non danneggiano né la fotocamera digitale né le fotografie scattate? 

Ecco che emergono i primi vantaggi nel dotarsi di fotocamera digitale: il risparmio di soldi a fronte dell’investimento iniziale per acquistare l’apparecchio più idoneo alle vostre esigenze e di tempo per esibire ciò che avete immortalato nei vostri scatti. 

Per stupirvi e per stupire, anche grazie alla flessibilità di impiego delle fotografie (condivisione via Web ed e-mail, calendari, biglietti di auguri o di invito, cartoline speciali e tanto altro), leggete la nostra approfondita guida all’acquisto. 

IL MODELLO PIÙ ADATTO A VOI 

Vi siete decisi a munirvi di fotocamera digitale o a cambiare quella che possedete ma il panorama di marche e modelli è così vasto da rendervi perplessi sulla scelta da fare? Avete effettivamente ragione! 

La prima cosa da fare è un’attenta riflessione su utilizzo principale della fotocamera (vacanze, viaggi, eventi speciali come feste di compleanno o fotografie ai particolari della vostra vita, come al bambino che cresce, alla vostra anima gemella, a panorami della gita fuori porta e a particolari di fiori e insetti?), dimensioni e peso approssimativi (preferite la fotocamera da tasca o da borsetta o da mettere al collo dopo avere estratto l’obiettivo adatto dal borsone? Oppure una via di mezzo?), funzioni principalmente automatiche o manuali (messa a fuoco, apertura del diaframma, bilanciamento della luminosità automatici o da impostare creativamente?), destinazione delle fotografie (formati di stampa tradizionali come 10×15 o 13×18 o più grandi, magari anche in formato poster da incorniciare? Cartoline di auguri, biglietti, calendari e magliette? Masterizzazione su CD ROM o DVD per creare album fotografici digitali? Sfondo del desktop del computer e presentazioni multimediali con testo e musica? Pubblicazione su siti Web e blog, oltre all’invio mediante posta elettronica?). 

Bene. Fatto questo, avete già raccolto più informazioni utili di quanto immaginate! 

Ora valutate un parametro essenziale, quello della memoria. Uno dei vantaggi della fotografia digitale è di disporre di schede di memoria rimovibili per archiviare le immagini fotografate, trasferibili su computer per liberare la scheda che diviene subito disponibile per immagazzinare altre fotografie. Come spiegato nella sezione Memory card (in Accessori), ci sono schede di memoria che sono usate più comunemente di altre e che possono essere adattate anche ad altri dispositivi quali cellulare, palmare, stampante, proiettore, ecc. Perché, quindi, non optare per una fotocamera con uno standard di memoria flessibile ad altri impieghi? 

Ovviamente anche altri elementi sono importanti. Proprio a questi è dedicata la guida, che intende fare comprendere le caratteristiche ottiche ed elettroniche perché possiate fare una scelta corretta con serenità. 

Aggiungiamo una raccomandazione, che a molti può sembrare ovvia. Verificare sempre la compatibilità della fotocamera digitale con il sistema operativo del vostro computer, nonché con gli accessori che vorrete aggiungere in seguito, informandovi anche sul loro costo per non avere sorprese all’ultimo minuto, dato che ognuno di noi dispone di un budget che non vorrebbe sforare. 

TIPOLOGIE DI FOTOCAMERA DIGITALE 

La fotocamera digitale può essere di tre tipi a seconda delle ottiche montate: 

  • compatta 
  • zoom 
  • reflex 

FOTOCAMERE DIGITALI COMPATTE 

Le fotocamere digitali compatte rappresentano i dispositivi più semplici da utilizzare, essendo a ottica fissa. Gli apparecchi sono facilmente trasportabili, date le dimensioni e il peso; soprattutto sono pronti all’uso: è sufficiente accendere la fotocamera e immortalare l’immagine che volete fissare nell’album dei ricordi poiché si dispone di autofocus ed esposizione automatica. Il costo non è elevato, quindi potete iniziare a esercitarvi con la compatta per capire se è il tipo di fotocamera che volete portare sempre con voi, altrimenti passare a una zoom o reflex se desiderate scattare fotografie mettendoci maggiore impegno. 

FOTOCAMERE DIGITALI ZOOM 

Le fotocamere digitali zoom sono dotate di una serie di funzionalità avanzate rispetto alle precedenti.  

Potete regolare la messa a fuoco manuale, bilanciare il bianco, eseguire delle macro, adoperare la modalità ritratto o paesaggio e così via. 

Di certo richiedono un po’ di pratica, sia per memorizzare l’effetto delle funzioni sia per comprendere come scattare fotografie impeccabili. 

FOTOCAMERE DIGITALI REFLEX 

Le fotocamere digitali reflex, che uniscono i sistemi digitale e reflex, sono in assoluto le più impegnative da usare, tanto che se ne avvalgono anche i fotografi professionisti. Se avete la passione per la fotografia, vi consigliamo di acquistare una reflex solo quando sapete maneggiare la zoom con la massima disinvoltura. Altrimenti potete iniziare a usarla impostando le funzioni automatiche, sperimentando nel frattempo scatti più creativi. 

Dimensioni e peso delle reflex digitali sono maggiori rispetto alle zoom. Occorre tenere presente inoltre i costi degli accessori per reflex e la possibilità di disporre di varie ottiche intercambiabili. La qualità delle fotografie, di cui è necessario studiare tutti i parametri, sarà eccellente e davvero non potrete pretendere di più. 

MPixel della fotocamera Tipi di utilizzo principali 
Fino a 1,5/2 MPixel Immagini a bassa risoluzione da trasferire via e-mail o da pubblicare sul Web Visualizzazione sullo schermo del computer Fotografie da allegare a documenti e report Non adatte per uso propriamente fotografico Indicate a chi desidera un apparecchio con funzioni principalmente automatiche e molto semplice da usare  
Da 2 a 4 MPixel Immagini di buona risoluzione ma di piccole dimensioni Trasferimento via e-mail o pubblicazione sul Web Visualizzazione sullo schermo del computer Stampa di biglietti augurali, cartoline, e-card speciali Fotografie da allegare a documenti, report e presentazioni con slide Indicate a chi non ha particolari esigenze di qualità fotografica 
Da 4 a 6 MPixel Immagini di buona risoluzione e di medie dimensioni Applicazioni di vario tipo (trasferimento via e-mail, pubblicazione sul Web, visualizzazione sullo schermo del computer anche su monitor ad alta risoluzione, fotografie da allegare a documenti, report e presentazioni con slide, stampa di biglietti augurali, cartoline, e-card speciali, fotografie su tessuto, ecc.) Funzioni manuali propriamente fotografiche (messa a fuoco, controllo esposizione, flash esterno, ecc.) Indicate anche a chi è appassionato di reportage e foto di viaggio (i modelli più evoluti hanno la possibilità di montare obiettivi intercambiabili; inoltre la resa qualitativa è simile a quella di una buona macchina fotografica compatta analogica)  
Oltre 6 MPixel Immagini di ottima risoluzione e grandi dimensioniApplicazioni di vario tipo (trasferimento via e-mail, pubblicazione sul Web, visualizzazione sullo schermo del computer anche su monitor ad alta risoluzione, fotografie da allegare a documenti, report e presentazioni con slide, stampa di biglietti augurali, cartoline, e-card speciali, fotografie su tessuto, ecc.) Funzioni manuali propriamente fotografiche (messa a fuoco, controllo esposizione, flash esterno, ecc.) Massima resa con software di grafica computerizzata e fotoritocco professionali Indicate a chi esige una qualità comparabile alle macchine fotografiche reflex analogiche (appassionati di fotografia e fotografi professionisti) 

COMPRENDERE LE SPECIFICHE TECNICHE 

Oltre alla descrizione delle caratteristiche tecniche elencate in tutti i siti, accenniamo ad alcuni meccanismi perché risulti più chiaro il funzionamento delle parti principali delle fotocamere digitali, essendo certi che questo gioverà alla vostra scelta in quanto dovete tenere conto di vari criteri (sensore, risoluzione, obiettivo, ecc.). 

SENSORE CCD 

Nelle fotocamere digitali, invece, la pellicola è sostituita da un sensore che può essere di due tipi: 

  • CCD (Charge-Couple Device); 
  • CMOS (Complementary Metal-Oxide Semiconductor). 

Ormai impiegato in un numero sempre minore di fotocamere digitali, il sensore CMOS svolge la stessa funzione svolta dal CCD, che attraverso le lenti filtra milioni di pixel che convertono la luce in elettroni. Gli impulsi elettrici formano l’immagine, che sotto forma di file viene archiviato sulla scheda di memoria. 

In pratica l’immagine immortalata dallo scatto viene disaggregata in pixel (da picture element, cioè elemento dell’immagine). Il CCD è un chip composto da una griglia di sensori posizionati su un’area rettangolare e il colore della luce che colpisce ciascun sensore determina il colore del pixel. 

Il sensore CCD è di tipo analogico e il processo di digitalizzazione avviene attraverso l’A-D converter (Analog-to-Digital Converter), un convertitore che muta le informazioni analogiche in digitali. 

Nella maggior parte dei modelli i colori si ottengono mediante la maschera di colore RGB (Red, Green, Blue, cioè rosso, verde e blu). Questo sistema è a tre canali, corrispondenti ai tre colori, e consente di definire i colori a video per sintesi additiva: la somma dei tre colori permette di ottenere tutti i colori dello spettro cromatico fino al bianco. 

MPIXEL 

Il numero dei pixel è determinato dal prodotto del numero dei sensori che formano la griglia (così, per esempio, 120×160=19.200 pixel). 

È naturale che incrementando il numero dei sensori si ottiene una maggiore quantità di pixel. 

Dato il loro numero elevato, l’unità di misura del sensore CCD è misurata ed espressa in MPixel, che sta per MegaPixel: il prefisso mega- sta per ‘un milione’ poiché anteposto a un’unità di misura ne moltiplica il valore per 106=1.000.000. 

5 Mpixel, per esempio, corrispondono a 5.000.000 di pixel. 

Quindi immagini con un alto numero di Mpixel, che hanno una qualità più elevata, contengono un maggior numero di informazioni che richiede una maggiore quantità di spazio per essere trattenute in memoria. Di conseguenza, il numero di fotografie archiviabili sulla scheda di memoria è minore rispetto a quello di fotografie scattate utilizzando una risoluzione di pixel più bassa. 

Le fotocamere digitali sul mercato mediamente vanno da 2 MPixel a oltre 10 MPixel. 

Per capire quanti MPixel deve possedere la fotocamera ideale bisogna che sia chiara una cosa: cosa farete delle fotografie? 

Per la stampa in formato 10×15, l’uso su computer (es. immagine del desktop o album visualizzabile sul monitor), la pubblicazione sul Web e l’invio via e-mail occorre che le fotografie siano state fatte almeno con una 2 MPixel. 

Formati di stampa più grandi implicano l’impiego di più MPixel. 

Sta di fatto che possedere una fotocamera con un numero di MPixel superiore alle vostre conclamate dà più sicurezza, sebbene belle fotografie non dipendano soltanto dalla risoluzione alta. 

In tabella riportiamo i formati immagine e stampa più comuni. 

MPixeldel sensoreRisoluzione10×15 11×15 13×19 13×17 15×21 15×22 20×30 20×27 30×45 
4 MPixel o superiore2.400×2.000  ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● 
3 MPixel 2.048×1.536  ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● 
2 MPixel 1.600×1.200  ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● 
1 MPixel 1.280×960 ● ● ● ● ● ● ● ● ● ● – 

INTERPOLAZIONE 

L’interpolazione consiste in una tecnica che consente di aumentare virtualmente la risoluzione del sensore. In pratica, il computer interpone pixel virtuali tra pixel reali in maniera che le informazioni dei pixel virtuali, simili a quelle dei pixel circostanti, migliorino la grandezza della fotografia. 

Per esempio, alcuni modelli di fotocamera digitale dichiarano di avere una risoluzione di 4 MPixel ma leggendo la scheda tecnica appare il termine interpolazione. Se desiderate immagini di ottima qualità, esigete un apparecchio non interpolato. 

DISPLAY 

Le fotocamere digitali sono provviste di display a colori (LCD/TFT) per avere l’anteprima della scena da fotografare, per visualizzare ciò che si è immortalato e per verificare la composizione della scena prima dell’autoscatto. 

In aggiunta al display, alcuni modelli sono dotati di mirino elettronico, vale a dire un altro piccolo display che in termini energetici consuma meno del display principale. La presenza del mirino elettronico è una caratteristica che fa aumentare il prezzo dell’apparecchio ma arreca dei vantaggi: nel mirino elettronico la scena è rappresentata esattamente come viene ripresa, mentre il mirino ottico soffre di problemi di parallasse e non riporta informazioni come messa a fuoco e luminosità reale, aggirando la problematicità del display principale che spesso soffre di problemi di luminosità insufficiente. 

Attraverso il menu del dispositivo, si può anche ruotare la foto per vederla dritta e cancellarla se non vi piace, adoperando lo spazio della scheda di memoria per scatti migliori. 

Alcuni modelli di fotocamera montano il display nella parte posteriore dell’apparecchio, altri invece sono dotati di un dispositivo rotante che consente di posizionare manualmente il piccolo display, caratteristica utile se si vogliono fare scatti per cui è impossibile mettere l’occhio nel mirino ottico. 

Oltre a ciò, il display serve a leggere informazioni (necessità del flash, stato di carica della batteria, scatti rimanenti, ecc.) e a navigare nel menu di configurazione (regolazione del diaframma, tempo di esposizione, ecc.). 

La grandezza del display, che considera la diagonale dello stesso, è misurata ed espressa in pollici (ricordate che un pollice corrisponde a 25,4 mm) e cambia al variare dei modelli. 

I formati di display più comuni sono espressi in tabella. 

Diagonale (in pollici) 1,5″ 1,8″ 2″ 2,2″ 2,5″ 
Larghezza e altezza (in mm) 30×23 37×28 40×30 45×34 51×38 

È bene ricordare che il display riduce molto l’autonomia energetica della batteria, è pertanto buona norma disattivarlo una volta che avete deciso quali sono le impostazioni migliori per scattare una serie di fotografie. 

OBIETTIVI (ZOOM) 

Gli obiettivi sono di fondamentale importanza. 

Per arrivare al sensore CCD la luce passa attraverso l’obiettivo, che deve essere di buona qualità per ottenere immagini nitide e dai colori quanto più fedeli alla realtà. 

Per non confondere le idee, precisiamo che il termine generico obiettivo designa un sistema centrato che dà l’immagine reale di un oggetto, direttamente osservabile (come nel caso del microscopio) o raccolta su uno schermo (nella macchina fotografica tradizionale, per esempio, la pellicola funziona da schermo). Generalmente gli obiettivi sono composti da un gruppo di lenti o da una combinazione di specchi sferici (è il caso dei telescopi). 

Lo zoom (o ottica zoom) è un obiettivo (fotografico o cinematografico) a lunghezza focale variabile, che consente di ampliare o ridurre l’inquadratura mantenendo sempre a fuoco l’immagine. 

Riguardo alla macro, invece, la distanza di messa a fuoco è di solito di pochi centimetri. Questa funzionalità in genere è presente in quasi tutti i modelli di fotocamera digitale e serve a fotografare oggetti di piccole dimensioni (fiori, insetti, ecc.) o loro dettagli. 

La lunghezza focale è la distanza che intercorre tra la superficie dell’obiettivo e il punto di convergenza della luce illuminato da un fascio di luce parallela, si misura con la messa a fuoco a infinito. 

Proprio in virtù dell’esistenza di ottiche differenti, si distinguono tre tipologie distinte di obiettivi: 

  • obiettivi fissi a focale fissa o senza zoom. La lunghezza focale non varia. Sono tipici delle fotocamere digitali ultracompatte; 
  • obiettivi fissi a focale variabile con zoom ottico. La lunghezza focale varia. Sono tipici delle fotocamere digitali zoom, sebbene anche tanti modelli di compatte hanno un obiettivo 3x ottico; 
  • obiettivi intercambiabili. A focale fissa o variabile, sono tipici delle fotocamere digitali reflex; gli obiettivi sono intercambiabili a seconda del bisogno. 

È noto che lo zoom consente di stringere l’inquadratura, ingrandendone virtualmente elementi. 

Ma qual è la sostanziale differenza tra zoom ottico e zoom digitale

Lo zoom ottico è formato da un insieme di lenti che modificano la lunghezza focale prima di essere registrati sul sensore; pur non avendo un alto coefficiente moltiplicatore, la definizione delle immagini non muta. 

Lo zoom digitale, che lavora sul CCD, ridimensiona e poi ingrandisce nuovamente l’immagine; la definizione in questo caso si riduce perché ha luogo un processo di interpolazione: il numero dei pixel rimane invariato nonostante l’avvicinamento dell’immagine e un algoritmo ricalcola le informazioni mancanti. 

Gli zoom ottici hanno prestazioni migliori, ma anche un prezzo più caro di quelli digitali. La tecnologia però ha combinato le tecniche, così la soluzione ottimale può essere quella di optare per uno zoom ottico abbinato a uno zoom digitale. 

Tipicamente l’intervallo della lunghezza focale variabile di uno zoom digitale va da un minimo di 3 a un valore che oggigiorno oltrepassa abbondantemente 10.  

Per esempio, uno zoom ottico 3x associato a uno zoom digitale 10x montati su un obiettivo da 35 mm (il valore indica la lunghezza focale) ha la tipica trascrizione di 35x3x10. 

Similmente, per gli zoom sono riportati i valori che delimitano il campo di lunghezze focali (es. 35-135 mm). 

Vi sarà utile sapere qual è, in teoria, l’obiettivo più adatto per fotografare determinati oggetti. 

Obiettivo (lunghezza focale in mm) Scena fotografica 
19 mm Paesaggi e riprese panoramiche 
24 mm Paesaggi e foto di interni 
28 mm Paesaggi e foto di interni 
35 mm Architettura e fotodocumentari 
50 mm Architettura e soggetti generali 
85 mm Ritratti e fotodocumentari 
105 mm Ritratti e animali 
200 mm Ritratti, animali e foto sportive 
300 mm Ritratti, animali e foto sportive 
400 mm Ritratti, animali, foto sportive e ornitologiche 

Impronte digitali, polvere e sporco sono i principali nemici degli obiettivi. La pulizia e la cura sono pratiche imprescindibili. Non mancate perciò di avere sempre a portata di mano il kit di manutenzione. 

Avete senz’altro notato che spesso di parla di esposizione, anche nelle schede tecniche. 

I tre elementi che la determinano sono: 

  • apertura del diaframma;
  • tempo di scorrimento dell’otturatore; 
  • sensibilità ISO. 

Il grado di apertura massima dell’obiettivo (diaframma) è indicato dal valore F che descrive il rapporto tra la distanza focale dell’obiettivo e il diametro ideale di una determinata apertura. Le regolazioni di quest’ultima dipendono dalla quantità di luce che passa attraverso le lenti con coefficiente 2, quindi la luce viene raddoppiata oppure dimezzata. 

Quindi un valore alto rappresenta un’apertura dell’obiettivo più piccola che blocca il doppio della luce rispetto all’apertura precedente e l’obiettivo è meno luminoso, mentre un valore più basso rappresenta un’apertura dell’obiettivo più grande che raddoppia la luce rispetto al valore precedente, l’obiettivo perciò risulta essere più luminoso. 

L’otturatore è il meccanismo che impedisce che la luce colpisca il sensore della fotocamera quando non è in atto la creazione della fotografia. 

Il tempo di apertura dell’otturatore (o tempo di posa) è il lasso di tempo per il quale il sensore rimane esposto alla luce proveniente dall’immagine da riprendere. L’arco di tempo, che generalmente va da 1/8.000 secondo a oltre una decina di secondi, determina particolari effetti della fotografia. 

Infine l’acronimo ISO (International Standardization Organisation) descrive l’unità di misura che indica la sensibilità della pellicola alla luminosità. Una pellicola 100 ISO è una pellicola di sensibilità media. 200 ISO e 400 ISO sono pellicole con sensibilità rispettivamente doppia e quadrupla. 

In pratica, all’aumento della sensibilità della pellicola corrisponde un’immagine più granulosa, alla sua diminuzione un’immagine più dettagliata. 

Passando dalla fotografia analogica a quella digitale, il parametro ISO è stato mantenuto, adattandolo al nuovo metodo. Anziché cambiare la pellicola, attualmente la sensibilità è impostata nella meccanica della fotocamera stessa e può essere regolata su valori che vanno da 50 ISO a 1600 ISO. Similmente a quanto accade con la pellicola, ai valori più bassi corrisponde un maggior fabbisogno di luce, mentre a quelli più elevati una minore necessità di fonte luminosa. Chiaramente se non si ha la passione per la fotografia, l’autoregolazione ISO accorre in vostro aiuto.  

MEMORIA INTERNA

Occorre distinguere tra memoria interna ed esterna.

La memoria interna è quella integrata nella fotocamera digitale. Di solito consiste in pochi MB, utili a scattare soltanto poche fotografie. 

La memoria esterna è rappresentata dal supporto aggiuntivo, inseribile nello slot della fotocamera digitale, cioè dalla cosiddetta scheda di memoria. 

Un’approfondita sezione sulle Memory card è inclusa in Accessori

ALTRE CARATTERISTICHE 

AUTOFOCUS E FUNZIONI AUTOMATICHE 

Se desiderate non porvi il problema sullo studio delle condizioni ambientali e dei parametri ideali per ottenere la migliore fotografia o per scatti rapidi senza avere il tempo di impostare le regolazioni manuali, la funzione autofocus (messa a fuoco automatica) è irrinunciabile per scongiurare immagini mosse e non presentabili. 

La regolazione di altre funzioni automatiche variano da modello a modello di cui è necessario leggere la scheda tecnica e, dopo l’acquisto, le istruzioni dell’apparecchio per verificarne l’inserimento. Grazie a queste, è possibile regolare automaticamente luminosità, bilanciamento del bianco, sensibilità ISO, selezione scena (ritratto, paesaggio, spiaggia, neve, crepuscolo, ecc.) e così via. 

Avendo già descritto in breve gli effetti della luminosità e della sensibilità ISO nella sezione dedicata agli obiettivi, soffermiamoci sul bilanciamento del bianco, che è da tenere sempre sotto controllo dal momento che il bianco può assumere colorazioni particolari e irreali, rovinando la fotografia. 

Le fonti luminose hanno una temperatura differente. Avrete difatti notato, semplicemente con la tradizionale macchina fotografica analogica, che fare scatti quando il cielo è sereno o nuvoloso, quando l’ambiente è illuminato da luce incandescente o fluorescente, muta il risultato. 

Poiché tutte le fotocamere digitali sono dotate della modalità automatica (o Program AE), potete evitare di eseguire la lettura esposimetrica in quanto la luce viene letta e ottimizzata dai meccanismi interni alla fotocamera. Se la fotografia digitale vi appassiona sempre di più, allora è il momento di passare alla modalità manuale per foto più creative e perfette! 

FLASH

Il flash provvede a illuminare la scena di notte o in condizioni di scarsa luminosità.

Quello integrato nella fotocamera digitale è solitamente a corto raggio; sufficiente per scattare fotografie in ambienti in cui lo spazio è limitato, come per esempio all’interno di una camera, la sua portata non è tale da consentire fotografie impeccabili all’interno di ambienti spaziosi quali architetture monumentali (chiese, ampi saloni di edifici, ecc.). Se desiderate usare anche lo zoom, l’effetto sgranato è purtroppo garantito. 

La soluzione è l’acquisto di un flash esterno autoalimentato (si veda Flash in Accessori). 

BLUETOOTH 

Anche le fotocamere digitali hanno iniziato a dotarsi di connettività Bluetooth per comunicare senza fili con altri dispositivi con la stessa tecnologia (computer, palmari, cellulari, ecc.), per trasferire le fotografie senza bisogno di cavi, esaltando la filosofia wireless. 

VIDEO E AUDIO 

Tante fotocamere digitali supportano la possibilità di registrare sequenze brevi video con o senza audio. I filmati riducono drasticamente la capacità della scheda di memoria, tanto che alcuni desistono dall’avviare la funzionalità; altri invece si muniscono di una scheda di memoria aggiuntiva per qualsiasi evenienza, poiché oltre alle fotografie desiderano cogliere tutti i momenti speciali. 

La qualità della ripresa, che dura da una decina di secondi a qualche minuto (possedendo uno spazio di memoria adeguato), non è ovviamente paragonabile a quella fatta con una videocamera digitale, appositamente progettata a questo scopo, ed è condizionata dalla quantità di MPixel e dalla velocità di ripresa dell’apparecchio. 

Oltre a ciò, alcune fotocamere digitali permettono di memorizzare l’audio in seguito allo scatto per arricchire la fotografia con le voci o i rumori ambientali e mantenerli durante la presentazione. 

FORMATI DIGITALI 

Vale la pena spendere qualche parola sui formati digitali se non siete esperti di fotografia digitale poiché anche questi determinano la qualità delle fotografie, non solo per la visualizzazione sul computer ma anche per la stampa su carta fotografica. 

Prima di analizzare l’argomento, precisiamo che è importante salvare i file elaborati con il programma di fotoritocco con un nome diverso da quello alfanumerico automaticamente assegnato dalla fotocamera, in modo da potere accedere all’immagine originale se non vi piacciono le modifiche apportate e non annullabili. 

I formati di immagine comunemente impiegati dalle fotocamere digitali per il salvataggio delle immagini sono: 

  • JPEG (Joint Photographic Experts Group; estensione .jpg). È il formato digitale che tutte le fotocamere digitali supportano e l’unico possibile nei modelli ultracompatti ed economici. Si tratta di un formato che consente una forte compressione (dal 50% fino a oltre il 90%) delle immagini, a discapito della qualità. Le informazioni che subiscono la compressione, comunque, non sono eccessivamente percettibili a occhio nudo, soprattutto se il formato di stampa non eccede il tradizionale formato di 10×15.
    Il formato JPEG è anche molto utilizzato in fase di salvataggio durante le operazioni di fotoritocco: in questo caso ogni modifica apportata causa una progressiva diminuzione della qualità dell’immagine.
    Oltre che in fase di archiviazione sulla scheda di memoria e di salvataggio dopo il fotoritocco, il formato JPEG consente di risparmiare spazio e velocizzare la gestione delle immagini nel trasferimento delle immagini da fotocamera a computer, nella memorizzazione delle stesse sull’hard disk o su qualsiasi supporto di memoria come CD ROM, DVD, chiave USB, ecc., nell’invio di fotografie via posta elettronica o nella pubblicazione sul Web;
  • TIFF (Tagged Image File Format; estensione .tif). A differenza del formato JPEG, il formato TIFF non subisce alcuna compressione, quindi necessita di molto spazio su memoria (sia sulla scheda di memoria della fotocamera digitale che sull’hard disk del computer); tuttavia non è sottoposto a perdita di informazioni durante le manipolazioni con i programmi di fotoritocco.
    La stampa di immagini TIFF avviene praticamente solo a livello professionale ed è molto usato dai grafici che destinano il lavoro a supporti cartacei come le riviste.
    Vi raccomandiamo di non inviare TIFF via e-mail, pena l’intasamento della casella di posta elettronica del destinatario che non vi sarà affatto grato, e di non pubblicare immagini TIFF sul Web (il procedimento di caricamento sarebbe lunghissimo!); 
  • RAW (Read After Write). In termini di peso dei file, quindi di spazio occupato in memoria, il formato digitale RAW è collocabile tra JPEG e TIFF.
    Il formato RAW non possiede una vera e propria estensione, ovvero non esiste .raw, poiché ogni produttore ha un formato RAW proprietario che deve essere prima convertito in JPEG o TIFF grazie al programma di fotoritocco.
    Privo di fattori di compressione (in inglese raw significa ‘crudo’), le informazioni rappresentano esattamente ciò che è prodotto sul sensore digitale. Apprezzato da appassionati di fotografia digitale, fotografi professionisti e grafici, rappresenta la soluzione ideale per i fotoamatori per ottenere immagini con un buon rapporto peso/qualità e velocemente trasferibili da fotocamera digitale ad altri supporti di memoria (hard disk, CD ROM, DVD, chiave USB, ecc.). 

SOFTWARE DI FOTORITOCCO 

In genere le confezioni delle fotocamere digitali includono un software di fotoritocco, semplice da utilizzare poiché incorpora funzioni accessibili e automatizzate adatte a chi non conosce quelle dei software professionali. 

Quindi niente più occhi rossi a causa del flash, fotografie sottoesposte o sovresposte dai colori sbiaditi o troppo accesi, in qualsiasi caso innaturali; applicazione di filtri speciali e di effetti artistici, oltre alla possibilità di ridimensionare le immagini o di ritagliarle per esaltare l’inquadratura e il soggetto. Insomma, tutto alla portata di qualche clic del mouse! 

Una volta installato il software sul proprio computer, fatevi guidare dalla presentazione interattiva o consultate la guida in linea per approfondire le funzionalità di ciascuna voce del menu per conoscere i trucchi per ottimizzare le vostre fotografie e comporre biglietti, cartoline, calendari e molti altri formati adatti per il video e la stampa. 

Nell’area Accessori trovate informazioni su:

  • Memory card  
  • filtri 
  • flash 
  • alimentazione 
  • stampanti fotografiche 
  • carta fotografica 
  • stampa delle fotografie on line 
  • custodie 

e tutto l’occorrente per esaltare massimamente l’esperienza della fotografia digitale.