Estate. Desiderio di sole, mare, spiaggia, sabbia. Con un occhio di riguardo al look e al trend di stagione.
L’espressione ‘moda mare’ è spesso tradotta nell’inglese beachware e swimwear per riferirsi ai capi e agli accessori per la vita di spiaggia.
I costumi da bagno si suddividono in due grandi categorie: costumi interi e costumi due pezzi.
I capi di ciascuna tipologia sono declinate in una miriade di varianti differenti.
Intero o bikini? Questo è il dilemma di tutte; se non avete preferenza esplicita per uno dei due, perché non acquistarli entrambi? 🙂
Bikini
Il bikini è il tipico costume da bagno formato da due pezzi, reggiseno e slip.
Questi due elementi giocano sulle diversificazioni e danno vita a composizioni sempre differenti.
È curioso sapere che il bikini prende il nome dall’atollo di Bikini (in cui gli americani stavano attuando test nucleari) dell’arcipelago delle Isole Marshall nell’Oceano Pacifico. La sua invenzione risale al 1946 e si deve niente di meno che a un ingegnere parigino, Louis Réard, che ideò questo tipo di costume. Prima di Réard, il francese Jacques Heim aveva concepito Atome, il costume da bagno più piccolo mai esistito al mondo. Ma il bikini di Réard aveva dimensioni ancor più ridotte!
Costumi composti da due pezzi, simili ai moderni bikini, sono già attestati in raffigurazioni di mosaici, affreschi e urne funerarie in epoca greca e romana; si presume che la funzione di quei costumi fosse associata alle attività atletiche femminili.
Tornando ai giorni nostri, vediamo come sono fatti reggiseno e slip dei bikini e a quali figure femminili sono consigliati.
Reggiseni dei bikini
Il reggiseno può essere rinforzato da ferretti introdotti nella curvatura inferiore delle coppe, da stecche laterali per mantenere la fascia di tessuto stabile e ben ferma sulla figura, da imbottiture per modellare il seno oppure non presentare alcun accorgimento perché aderisca al giro seno in maniera naturale.
Tranne alcuni modelli (es. reggiseno a triangolo), la vestibilità è maggiore laddove si abbia la possibilità di scegliere il tipo di coppa più adatta e conformante al proprio seno (coppa A, B, C, D; raramente viene prodotta la E).
Esistono diversi modelli di reggiseno del bikini.
Reggiseno a balconcino
Particolarmente indicato a chi vuole alzare il seno, è dotato di ferretto sostenitore per evidenziare le rotondità del decolletè.
Via libera al reggiseno a balconcino se la vostra misura va dalla I alla III. Dalla IV in poi si ottiene un effetto eccessivamente voluminoso che rischia di affondare nella volgarità.
Il balconcino può avere spalline amovibili per essere trasformato in modello a fascia (inserti interni in silicone contrastano la gravità, aderiscono invisibilmente alla pelle e non lo fanno scendere);
Reggiseno push-up
È una variante del reggiseno a balconcino; anch’esso contiene ferretti sostenitori nelle coppe ma la differenza è che il push-up è esplicitamente provocante! Solleva il seno facendo guadagnare almeno una taglia in più (tra una prima e una seconda intercorre un’apprezzabile differenza, no?) grazie agli artifici invisibili che lo compongono: imbottitura cucita, lunette estraibili (anche se in genere si tende ad aggiungerne più che a estrarne!); il riempimento delle coppe può inoltre sfruttare speciali schiume antiallergiche unite all’imbottitura ad aria (filtrata o depurata) o all’imbottitura a olio (naturalmente di tipo farmaceutico).
Anche in questo caso fate attenzione, perché dalla misura IV in poi si ha un effetto compressione notevole.
Il reggiseno push-up blocca il seno nella sede concava delle coppe, quindi il risultato è un po’ stucchevole ma perfetto se intendete assumere un’aria sofisticata. Potete sempre sdrammatizzare l’inclinazione chic preferendo fantasie di tessuto sbarazzine (es. quadretti Vichy, piccoli fiori provenzali) e simulando un comportamento ingenuo, non malizioso.
Come il precedente, il push-up può avere spalline amovibili per diventare a fascia (meglio se contornato internamente con profili di silicone per non cadere);
Reggiseno senza ferretti
È il taglio del reggiseno classico senza infrastrutture (ferretti, imbottitura); la forma è data semplicemente da cuciture e impunture.
Intramontabile, sempre presente nelle collezioni di moda mare, si tratta di un modello che potete agevolmente indossare da una III abbondante in su. Il contenimento del seno, assecondato nella sua morbidezza e non stressato da tentativi antigravitazionali, avviene tramite la composizione del tessuto elasticizzato. È sconsigliato se avete una I o una II perché schiaccerebbe ciò che probabilmente vorreste valorizzare.
Le spalline sono fisse (sarebbe impossibile pretendere che il reggiseno altrimenti rimanga su!);
Reggiseno a triangolo
Come suggerisce lo stesso nome, le coppe hanno forma triangolare.
Il reggiseno a triangolo di maggior successo è quello in cui le coppe, che scorrono sul filo o sull’elastico che formano il sottoseno, sono regolabili. Si possono cioè allargare per coprire il seno o ridurre per un esito più accattivante; inoltre si possono più o meno distanziare tra loro per disegnare la profondità del decolletè.
Per ovvi motivi le spalline, che sono bretelle molto sottili, sono fisse; l’allacciatura avviene mediante fiocco o nodo del laccio del sottoseno e può essere posta sul davanti o sul dietro.
È molto amato dalle giovanissime perché dà libertà di movimento e non sacrifica affatto il fascino acerbo, ma piace molto anche alle trentenni e alle quarantenni che se lo possono permettere, il che vuol dire avere un seno tonico, naturalmente alto e senza smagliature.
Evitatelo se siete prosperose e non volete vestire i panni della bomba sexy d’oltreoceano!
Reggiseno a fascia
È il reggiseno senza spalline che riveste il giro seno.
I reggiseni a fascia possono essere semirigidi e preformati oppure costituiti da una vera e propria fascia elastica che di solito si annoda nell’incavo tra i seni. È frequente trovare fasce munite di allacciatura con anelli da incastrare sul davanti.
È la soluzione migliore per eliminare il segno delle spalline e ottenere un’abbronzatura più uniforme.
È un tipo di reggiseno che richiede del “materiale” per vestire bene (almeno una III), altrimenti sarà più facile somigliare a una mummia bendata;
Spalline del reggiseno del bikini
Le spalline rappresentano uno degli elementi che caratterizzano maggiormente i numerosi modelli di reggiseno del bikini.
Possono essere:
– a bretella. Più o meno sottili, le spalline uniscono la parte anteriore destra e sinistra (sommità della coppa) e quella posteriore corrispondente. Possono essere regolabili in lunghezza o fisse.
Se le spalline sono amovibili, agganciatele a X e fate passare l’incrocio sulla parte alta della schiena, è sexy! Alcuni bikini hanno spalline a bretella in lattice;
– a fascia singola. La fascia, che viene fatta passare dietro al collo, unisce le coppe;
– a fasce incrociate. Due fasce distinte si incontrano sulla nuca e qui vengono annodate.
Slip dei bikini: slip alti, bassi e midi, culotte, tanga, alla brasiliana, string, perizoma
Lo slip rappresenta la parte inferiore dei bikini; con il tempo le dimensioni degli slip sono sempre più diminuite per lasciare posto all’esibizione dei glutei.
Proprio come nel caso dei reggiseni, anche gli slip sono di vari modelli.
Slip
Gli slip variano poiché possono essere alti in vita, a vita bassa o di fattura media (midi).
Insieme ai modelli, cambia anche la forma della sgambatura, più o meno accentuata. Una forte sgambatura esalta al massimo la figura solo se si è alte e si hanno gambe lunghe e ben fatte, altrimenti mettono drasticamente in evidenza, peggiorandoli, tutti i difetti delle gambe.
Se l’altezza non è tra le qualità fisiche da potere sfoggiare, è meglio optare per uno slip più sobrio, meglio se midi. Della serie “la virtù sta nel mezzo”…
Culotte
Le proporzioni tra i due pezzi dei bikini possono essere esasperate in senso opposto a quanto accade per i tipi di slip che seguono. Le culotte si ispirano agli shorts, i famosi pantaloncini cortissimi; arrivano a toccare o a coprire appena l’ombelico ma lasciano in vista la parte inferiore dei glutei.
Tanga
Sul tanga aleggia una delle tante leggende metropolitane. Si dice che una brasiliana abbia tagliato, rimodellandolo, lo slip del bikini per attirare l’attenzione a un party in spiaggia. Se così fosse, Rose di Primo non è passata di certo inosservata, essendo la capostipite di una moda che si è rapidamente diffusa! Era il 1972 e la spiaggia era quella di Ipanema. La leggenda ha però una fine insolita: dopo alcuni anni, la signora avrebbe preso i voti entrando in un convento presbiteriano.
Il tanga è lo slip molto sgambato con fianchetti sottili ai lati da annodare sui fianchi. Al posto dei laccetti possono essere inseriti segmenti in materiale metallico simili a catenelle.
Anche in questo caso il tanga ha le stesse restrizioni già viste per gli slip assai sgambati, ovvero non tutte possono permetterselo.
Slip alla brasiliana
Gli slip alla brasiliana richiamano alla mente le mutandine molto in voga al Carnevale di Rio. Avete presente quegli slip piuttosto ridotti con bande alte sui fianchi? Proprio in virtù di questa caratteristica, risaltano i fianchi ben torniti ma sono inadatti a chi ha il bacino largo.
String
A metà strada tra il tanga e il perizoma si collocano gli string, formati da due triangoli di tessuto uniti sui fianchi.
Perizoma
Inconfondibile, il perizoma ha letteralmente spopolato nel corso dell’ultimo decennio tanto nella lingerie (anche maschile) che nelle linee swimwear.
Una banda elastica unisce un triangolo di tessuto anteriore che copre il pube e che si continua con una striscia posteriore che lascia i glutei totalmente nudi.
Inutile dire che è necessario avere un bel sedere per indossarlo, vero?
Monokini e tankini
Monokini, al cui significato si può arrivare con un po’ di intuito, e tankini non sono due termini assai conosciuti, eppure sono certa che sapete bene di cosa si tratta.
Il monokini è il solo slip del bikini. Osannato dalle amanti del topless (nonché dagli amanti del topless!) e dell’abbronzatura integrale su busto e schiena, si porta ovviamente senza il reggiseno.
Qualsiasi bikini, comunque, può evolversi in monokini: basta eliminare il reggiseno et voilà! Il gioco è fatto;
Il tankini è una variante del tradizionale bikini. Mentre lo slip è quello di un normale bikini, la parte superiore non è più formata da un reggiseno bensì da un top che lascia scoperto l’ombelico (simile a quello che si usa per fare ginnastica).
Costumi interi
Il costume da bagno consiste in un singolo pezzo che copre anche la pancia e parte della schiena.
Chi pensa che il costume intero sia meno sexy del bikini sbaglia. Infatti sono tanti gli uomini che prediligono l’intero perché, sebbene un po’ più castigato del due pezzi, dona una sensualità sottile ma molto provocante giocando sull’eleganza. In fondo, il “vedo non vedo” è da sempre un’arma di seduzione infallibile!
Costume intero, come sapete, non è più sinonimo di olimpionico, cioè quel particolare tipo di costume utilizzato in piscina.
Gli interi per la spiaggia si ornano di lacci, strass e paillettes; possono avere scolli vertiginosi, tagli al vivo, aperture laterali per lasciare i fianchi nudi, sgambature mozzafiato e parte inferiore a perizoma, quasi fosse un concorrente della lingerie più seducente.
Mentre i giochi intriganti di stringhe sottili evocano la padronanza di stile della mistress, similmente a laccetti, ciondoli tintinnanti e tessuti animalier, le linee essenziali distinguono una personalità più misurata ma ugualmente raffinata.
I drappeggi restituiscono morbidezza, mentre le plissettature sottolineano la rigorosità delle forme. È interessante inoltre notare gli accostamenti imprevedibili dei materiali elasticizzati con tulle, organza e pizzi tono su tono o multicolore, anche in netto contrasto tra loro.
L’ultima tendenza è di indossare il costume intero come fosse un abito impegnativo, impreziosito cioè da gioielli di alta bigiotteria coordinati come, per esempio, un vistoso anello con pendenti o un bracciale importante.
Marche famose
La Perla, Parah, Triumph, Calzedonia, ecc.